I GIOVANI DEL DECANATO IN DUOMO PER LA REDDITIO SYMBOLI

Scritto il 3 ottobre, 2020

CHIESA DI MILANO – Con la Redditio Symboli, presieduta in Duomo dall’Arcivescovo, ha preso avvio il cammino missionario “Senza indugio” proposto ai giovani. «Guarite gli esitanti, gli scettici, i timidi, i distratti». Anche una rappresentanza di 16 tra 18-19enni e giovani provenienti dalle parrocchie del Decanato della Valsassina accompagnati dal vicario per la Pastorale Giovanile don Gianmaria Manzotti. Un gruppo ha partecipato anche alla Messa mentre l’altro è arrivato per la veglia.

Preceduta dalle Celebrazioni eucaristiche – per i 18-19enni in Duomo e per 20-30enni, divisi per Zone pastorali, nelle chiese del centro cittadino – la Veglia di preghiera si apre con l’accensione simbolica della lampada da parte di alcuni ragazzi e dell’Arcivescovo che si reca, poi, sul sagrato dove tante piccole luci, tenute in mano dai partecipanti, formano una sorta di tappeto luminoso. Sul sagrato voci di adulti di diverse età, espressione di realtà ecclesiali significative sul territorio, e di alcuni giovani in rappresentanza di decanati, associazioni, movimenti, portano la loro testimonianza. Inizia così il percorso “Senza indugio” proposto dal Servizio per i Giovani e l’Università come itinerario di animazione missionaria ispirato dalla pagina del Vangelo di Luca al capitolo 24, con il racconto dell’incontro tra Gesù e i discepoli a Emmaus, e dalle indicazioni dell’Esortazione post-sinodale “Christus vivit”.

L’omelia dell’Arcivescovo

In riferimento al Vangelo appena proposto (appunto, Luca 24), il vescovo Mario si rivolge ai giovani come a moderni discepoli di Emmaus capaci di convincere gli esitanti a seguire Gesù senza indugio.
«I giovani che hanno deciso di convenire per la Redditio non hanno preso una decisione epocale. Vorrei confidarvi che quando Gesù si è avvicinato ai discepoli nel cammino verso Emmaus li ha rimproverati come stolti e lenti di cuore, ma ha fatto quel cammino di circa undici chilometri perché si aspettava qualche cosa da loro, aveva stima di loro, sapeva che potevano capire e rispondere». «Invece di proporre altri impegni a gente indaffarata, come talvolta facciamo noi preti, praticate e proponete una sosta, programmate il silenzio, almeno una volta alla settimana, invitate all’adorazione».
Infine, i «meno accessibili come Didimo, l’incerto», per cui è necessaria «la terapia dell’irradiazione della gioia, di quell’intima esultanza che vince lo scetticismo non con gli argomenti, ma con la speranza, non con i rimproveri, ma con la struggente intercessione perché lo Spirito di Dio vinca le resistenze e porti i suoi frutti anche nel cuore di Didimo: amore, gioia, pace, magnanimità, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé».

Da qui l’incarico: «Guarite gli incerti, gli esitanti, i timidi, gli indaffarati.

Scarica il testo completo dell’omelia -> OMELIA DELPINI REDDITIO SYMBOLI 2020

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Categories : Chiesa di Milano | Decanato | Pastorale Giovanile


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