Desidero piuttosto mettere in evidenza il principio fondamentale del vivere e il punto di partenza…
«Basta. L’amore che salva e il male insopportabile», ecco la Proposta pastorale 2024-2025
Scritto il 29 giugno, 2024
L’Arcivescovo invita a confidare nella grazia del Signore e a opporsi al male personale e collettivo. Nell’anno giubilare l’esortazione a vivere un tempo sabbatico con al centro la preghiera e le relazioni, e a curare la Confessione e la celebrazione della Messa. In conclusione una rilettura del Cammino sinodale in Diocesi. In allegato il testo integrale.
La Proposta pastorale per il biennio 2024-2025, presentata dalla Chiesa di Milano, si intitola “Basta. L’amore che salva e il male insopportabile”. Questo documento, annunciato dall’Arcivescovo, invita i fedeli a riflettere sulla potenza salvifica dell’amore in contrapposizione al male, che spesso si manifesta in forme insopportabili nella vita quotidiana. L’accento è posto sulla fiducia nella grazia divina, che si rivela sufficiente per superare le avversità e perseverare nel cammino cristiano. La proposta incoraggia a dire “basta” al male, sia quello personale che collettivo, e a rinnovare l’impegno verso il bene comune e la solidarietà. Durante l’anno giubilare, si esorta a vivere un tempo sabbatico, ponendo al centro la preghiera e le relazioni umane, e a curare con particolare attenzione la Confessione e la celebrazione della Messa. Inoltre, si sottolinea l’importanza del Cammino sinodale in Diocesi, invitando a una rilettura e a una riflessione profonda su quanto vissuto e appreso durante questo percorso di fede. La Proposta pastorale si inserisce in un contesto più ampio di eventi significativi per la Chiesa, come la canonizzazione di Carlo Acutis e il 1700° anniversario del Concilio di Nicea, entrambi momenti di grande ispirazione per la comunità cristiana. Infine, il documento anticipa il Giubileo della Chiesa universale, che inizierà nel dicembre 2025, e invita a prepararsi a questo evento con uno spirito di rinnovamento e di speranza.
Nel contesto della Proposta pastorale, il termine “Basta” assume un significato profondamente simbolico e invita a una presa di posizione decisa contro il male. Esso rappresenta un appello alla comunità cristiana a riconoscere e respingere le varie manifestazioni del male nella vita quotidiana e nella società. “Basta” è un’esortazione a interrompere i cicli di sofferenza e peccato, promuovendo un cambiamento verso l’amore e la bontà che sono al centro del messaggio cristiano. Questa parola chiave esprime la necessità di un rinnovamento spirituale e morale, un invito a ciascun individuo a riflettere sul proprio percorso di fede e sulle proprie azioni. È un richiamo a vivere secondo i valori evangelici, a esercitare la misericordia, la giustizia e la solidarietà, e a impegnarsi attivamente per la trasformazione della realtà in conformità con l’insegnamento di Gesù. Inoltre, “Basta” è un grido di speranza che sottolinea la possibilità di superare il male grazie alla forza salvifica dell’amore, che è più potente di qualsiasi avversità. La Proposta pastorale, quindi, non si limita a denunciare il male, ma offre anche una visione positiva e costruttiva su come affrontarlo e superarlo attraverso la fede e l’azione concreta.
Gli aspetti pratici del “Basta” nella Proposta pastorale si manifestano in diverse iniziative e comportamenti che i fedeli sono invitati a adottare per contrastare il male e promuovere il bene nella vita di tutti i giorni. Questo può includere l’impegno personale nella preghiera, la partecipazione attiva alla vita della comunità parrocchiale, e l’approfondimento degli insegnamenti cristiani attraverso lo studio e la meditazione. Si tratta anche di praticare la misericordia e la giustizia nelle relazioni quotidiane, offrendo perdono e aiuto a chi è in difficoltà, e lavorando per la giustizia sociale e la pace. Inoltre, “Basta” si traduce nel rifiuto di comportamenti dannosi come il pettegolezzo, la discriminazione e l’indifferenza verso i bisogni degli altri.
A livello comunitario, può significare organizzare eventi di sensibilizzazione su temi etici e sociali, promuovere iniziative di solidarietà e carità, e incoraggiare la partecipazione a progetti di volontariato. Nell’ambito educativo, “Basta” può ispirare programmi di formazione che insegnano ai giovani il valore del rispetto, dell’integrità e della responsabilità civica. Per le famiglie, può comportare la creazione di spazi di dialogo e confronto per rafforzare i legami e affrontare insieme le sfide.
In termini liturgici, “Basta” può essere espresso attraverso una maggiore enfasi sulla Confessione e sulla celebrazione della Messa, come momenti di rinnovamento spirituale e di comunione con Dio e con la comunità. Questo invito alla conversione e al rinnovamento si estende anche al modo in cui la Chiesa si pone nei confronti delle questioni sociali, economiche e ambientali, cercando di essere un esempio di coerenza e di testimonianza del Vangelo.
Infine, gli aspetti pratici del “Basta” si riflettono nell’adesione al Cammino sinodale, che richiede una partecipazione attiva e riflessiva al discernimento e alla decisione su questioni importanti per la vita della Chiesa. Questo processo sinodale è un’espressione concreta del desiderio di ascolto, dialogo e collaborazione tra tutti i membri della comunità ecclesiale, per rispondere meglio alle esigenze del mondo contemporaneo. In sintesi, il “Basta” si traduce in un impegno quotidiano a vivere secondo i principi del Vangelo, a essere agenti di cambiamento positivo e a costruire una società più giusta e compassionevole.
Leggi il testo della proposta [Clicca qui]
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