IL PERDONO

Scritto il 31 luglio, 2015

Questa settimana vivremo quello che la tradizione ha chiamato “il perdono di Assisi”. È stato voluto da San Francesco, questo giorno particolare in cui la misericordia di Dio potesse essere ricevuta da ogni persona. Anche papa Francesco ci tiene al fatto che ciascuno di noi possa sperimentare la misericordia di Dio.

Tante volte ci domandiamo che cos’è la misericordia e se ne abbiamo bisogno. Ci teniamo lontani dal sacramento della confessione perché il più delle volte non sappiamo bene che cosa dire, o meglio, ci sentiamo sostanzialmente a posto con la coscienza e non sapremmo di cosa dovremmo essere perdonati.

Quando papa Francesco si affacciò la prima volta dalla finestra dello studio , lo disse più volte: non è Dio che si stanca di perdonarci, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono.

Chiedere perdono è un bell’esercizio di umiltà che ci mette nella condizione di coloro che hanno sempre bisogno  dell’altro per essere se stessi. È vero: senza Dio noi non possiamo stare. È lui che ci dice chi siamo e come dobbiamo rapportarci con gli altri.

Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia scrive: “Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio”.

La frequenza del sacramento della confessione con una preparazione che parte dalla Parola di Dio ascoltata nell’Eucaristia, ci fa incontrare questo volto misericordioso.

Viviamo allora con fiducia totale il sacramento della riconciliazione in occasione del perdono di Assisi, così da gustare la misericordia del Padre e diventare annunciatori per tutti che Dio è amore.

don Marco Mauri, parroco della CP Madonna della neve

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