DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH

Scritto il 27 gennaio, 2024

La prima cosa che mi ha colpito del brano di vangelo di oggi è che si dice che la famiglia di Gesù ogni anno si recava in pellegrinaggio a Nazareth. Una famiglia in viaggio. Se ci ricordiamo quello che abbiamo letto nei vangeli durante le celebrazioni festive e feriali del tempo di natale quella del viaggiare sembra proprio una caratteristica peculiare della famiglia di Gesù. Da Nazareth a Betlemme; da Betlemme in Egitto; dall’Egitto, di ritorno, in Israele, prima in Giudea e poi un altro viaggio verso Nazareth. Oggi ci viene ricordato che ogni anno vivevano il pellegrinaggio a Gerusalemme. Viaggi obbligati e viaggi desiderati, viaggi comunque per la salvezza. Mi sembra una prima cosa bella da considerare come dono della famiglia di Gesù alle nostre famiglie. Occorre muoversi, camminare, lasciare, partire, cercare, ricominciare. Tutti verbi di movimento e quindi tutti verbi di crescita, di novità. A dispetto del fascino della tranquillità, del “non cambiare”, la famiglia di Nazareth ci dice che il movimento serve, è importante, porta vita, difende, fa crescere.

Il Signore benedica tutti gli inizi, i cambiamenti, i piccoli e grandi esodi, i pellegrinaggi delle nostre famiglie e ci aiuti a viverli tutti come eventi di “salvezza”.

Così emerge, per sorprendente contrasto, un altro termine che spicca al centro del racconto. Il verbo “rimanere”. Gesù bambino, per sua volontà, rimane a Gerusalemme. Rimane, dirà a Maria e Giuseppe, per occuparsi delle cose del Padre. Viaggiare è importante. Rimanere è altrettanto, o forse ancora di più, importante. Rimanere nella “occupazione” di fare della nostra vita un ascolto, una docilità, una ubbidienza alla volontà di Dio Padre è ciò che rende necessario il nostro “viaggiare”. Occorre muoversi, lasciare, cambiare, crescere…per riuscire a rimanere sempre pronti e capaci di compiere la volontà di Dio. A volte la preoccupazione di vivere una vita tranquilla è strettamente connessa con il fare a meno di Dio.

Il rimanere a Gerusalemme del bambino Gesù, nella preoccupazione di vivere la volontà del padre, regala alla sua famiglia la possibilità di nuovi passi, nuove scelte, nuovi cambiamenti, nuova ricchezza verso una pienezza d’amore e di gioia sempre più grandi nella vita a Nazareth.

“Viaggiare” e “rimanere” siano anche i verbi capaci di descrivere le nostre famiglie consentendole di diventare “Sante”, come la famiglia di Gesù.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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