Il Vangelo di oggi è lungo e complesso e tocca alcuni punti fondamentali del rapporto…
DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA TERZA DOMENICA DI QUARESIMA
Scritto il 23 marzo, 2019

Ancora una volta, al centro di questa pagina di Vangelo c’è la persona di Gesù. C’è l’affermazione finale che è come il vertice di questa lunga discussione: “Prima che Abramo fosse, Io sono”.
Soffermiamoci però anzitutto sull’affermazione iniziale di Gesù: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli: conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.
- Rimanere nella su Parola vuol dire vivere della sua Parola. Di volta in volta, a secondo delle situazioni che viviamo, c’è una parola di Gesù che ci rianima: “non piangere”, “va in pace”, “beati voi”, ecc. Ma tutte queste parole hanno valore perché dette da Colui che è la Parola del Padre per noi.
- Essere discepoli di Gesù non è come far parte di una associazione. Dice invece una relazione personale anzitutto di Gesù verso di noi perché è Lui che ci cerca e ci chiama a seguirlo. Essere cristiani è accogliere questa amicizia che Gesù ci offre e che si esprime poi in una vita conforme alla sua.
- A volte si pensa di possedere la verità perché si conoscono parole o frasi del Vangelo. Ma conoscere la verità non è tanto conoscere una dottrina. Si può conoscere la dottrina e non conoscere la verità perché Verità è Gesù stesso (“Io sono la Via, la Verità, la Vita”): è il vivere nella sua amicizia che ci fa sperimentare (conoscere) come sia vero e bello vivere in questa relazione con Lui.
- Anche la libertà è un grande dono, ma se usata male ne diventiamo schiavi. Possiamo persino usare la libertà per fare del male agli altri e non è certo la libertà di cui ci parla Gesù. La libertà che Gesù dona è quella che nasce dalla relazione con Lui : non più servi di una legge, sia pure una legge giusta e buona, ma liberi dalla forza delle legge (quella che ce ne fa sentire il peso), perché quella legge scaturisce da dentro di noi come una esigenza di amore, e la viviamo per volontà nostra.
Si può sperimentare tutto questo?
E’ certamente un cammino difficile e mai percorso una volta per tutte: occorre “rimanere nella sua parola” che è la relazione con la sua Persona.
La libertà che Gesù ci offre è la sua stessa libertà: “La mia vita nessuno me la toglie, ma io la offro da me stesso”.
Parlando dei Monaci di Tibhirine uccisi in Algeria nel 1996, Papa Francesco dice: “Gli assassini dei Servi di Dio morti in Algeria non hanno sottratto loro la vita; essi l’avevano donata in anticipo”.
Oggi Gesù ci offre una libertà che è più forte anche della legge che si impone con la forza: è la libertà dei figli di Dio.
Don Gabriele vicario parrocchiale
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