Meditazioni dell'Arcivescovo Credo – Chiesa di Milano




DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA DI PASQUA

Scritto il 17 aprile, 2022

Nel Vangelo di oggi, giorno di Pasqua, è Maria di Magdala ad essere esemplare anche per noi. Ci soffermiamo su tre momenti. “Maria piangeva”: non bastava che Gesù fosse morto, come lei stessa aveva visto stando ai piedi della Croce; ora non trovava più neppure il suo corpo per esprimergli il suo affetto attraverso l’unzione per la sepoltura.
Anche ciascuno di noi ha a volte, come Maria, il volto segnato di lacrime e il cuore pieno di sconforto e di sfiducia: sono momenti in cui ci sembra di non credere più, in cui ci chiediamo “Dio, dove sei?”.

Gesù le disse: “Maria”, ed ella si voltò e gli disse: “Rabbunì”.
E’ bastato a Maria di sentirsi chiamata per nome da Gesù risorto perché il suo pianto si trasformasse in gioia.

Dobbiamo credere che Gesù chiama anche ciascuno di noi per nome: dobbiamo cercare la sua voce nella sua stessa parola come la ascoltiamo nel Vangelo.

Questa esperienza è al cuore della vita cristiana: sentirsi conosciuti, chiamati e amati personalmente da Gesù.

Per rivivere anche noi questa esperienza personale con Gesù, e perché non sia frutto della nostra fantasia, abbiamo bisogno di momenti personali di preghiera che partano dall’ascolto della sua parola.

“Non mi trattenere, ma va’ dai miei fratelli”: l’autenticità di questa esperienza personale di Gesù risorto fa nascere il desiderio di comunicarlo agli altri. E’ nel nostro cuore che l’annuncio cristiano è annuncio non di propaganda, ma di esperienza di vita di amicizia di Gesù per ciascuno di noi.

Papa Giovanni XXIII usava un’immagine molto bella per esprimere il senso della presenza della Chiesa nel mondo: diceva che essa è come una fontana alla quale tutti possono andare ad attingere acqua.

Così ci appare oggi la Chiesa in questo giorno di Pasqua e in questo nostro mondo così travagliato: ha un annuncio di sicura speranza offerta a tutti:

Cristo è risorto!

Lui è la vita che vince la morte.

E’ l’amore che vince il peccato.

E’ la gioia che vince l’angoscia.

E’ la pace che vince la guerra.

Don Gabriele
Vicario parrocchiale

 

 

 

 

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