7 maggio: Per le vocazioni una preghiera in chiave missionaria – il messaggio di papa Francesco

Scritto il 7 maggio, 2017

Domenica 7 maggio celebriamo la 54ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. È stato il beato Paolo VI a volere nel 1964 questo appuntamento annuale per tutta la Chiesa. Anche oggi questa Giornata mondiale intende rinnovare nelle comunità ecclesiali il senso profondo della vita come vocazione e la disponibilità a lasciarsi “prendere a servizio” dal Signore.

Con ciò ha inteso richiamare l’attenzione sulla dimensione missionaria della chiamata. Nel suo messaggio papa Francesco ci ricorda che la missione «non è qualcosa che si va ad aggiungere alla vita cristiana, come fosse un ornamento, ma, al contrario, è situato nel cuore della fede stessa: la relazione con il Signore implica l’essere mandati nel mondo come profeti della sua parola e testimoni del suo amore».

Il Santo Padre considera poi la sproporzione che possiamo sperimentare tra il compito della missione e la nostra fragilità, il nostro essere peccatori. Papa Francesco ci dice invece che «non c’è posto per il timore: è Dio stesso che viene a purificare le nostre “labbra impure”, rendendoci idonei per la missione”. Proprio in riferimento a questo richiamo la Conferenza episcopale italiana ha proposto quest’anno come slogan per la pastorale vocazionale Alzati, va’ e non temere! L’invito è dunque a non avere paura, a rispondere all’invito di Gesù che ci chiama a seguirlo con tutto noi stesso, certi del suo amore, che non ci abbandona mai.

Particolarmente espressivo di questo cammino della Chiesa italiana è il tema dato per la 54ma Giornata mondiale per le nostre diocesi: «Vocazioni e santità: io sono una missione». La frase si ispira a un noto passaggio di Evangelii Gaudium: «La missione… è qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo» (EG 273). La vocazione è sempre vocazione alla santità, ossia alla pienezza dell’amore rivelatoci in Cristo ed è sempre un lasciarsi mandare, un uscire da se stessi per andare negli ambiti della vita quotidiana e nel mondo intero come testimoni del Vangelo.

La Giornata mondiale riguarda quest’anno in particolare i giovani. Sappiamo come sia difficile in un tempo come il nostro, segnato dalla cultura del provvisorio e da forte individualismo, maturare decisioni vocazionali. Per questo papa Francesco ha voluto dedicare il prossimo Sinodo dei Vescovi (2018) ai giovani, in relazione alla fede e al discernimento vocazionale. Anche in questo caso, è necessario che la fede – come ci ricorda l’Arcivescovo Angelo Scola – diventi “cultura”, generando una nuova mentalità che educhi a sentire la vita stessa come dono e compito e renda capaci di decisioni all’altezza dei desideri più grandi che i giovani portano dentro al cuore.

di monsignor Paolo MARTINELLI
Vescovo ausiliare e Vicario episcopale
da Chiesadimilano.it

Il messaggio di papa Francesco per le vocazioni –> papa-francesco_20161127_54-messaggio-giornata-mondiale-vocazioni

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