43esima Giornata Nazionale per la Vita: «Una Giornata che sia una sveglia per chi dorme, per chi si è rassegnato e per le Istituzioni»

Scritto il 6 febbraio, 2021

In occasione della 43esima Giornata Nazionale per la Vita, l’Arcivescovo ha presieduto la Messa nella Cappella dei Santi Innocenti, interna alla clinica Mangiagalli. Al termine, la benedizione delle tradizionali primule e lo scoprimento della targa in memoria della fondatrice del Cav della Clinica, Paola Bonzi.

Una Giornata «che sia una sveglia per chi dorme, per chi si è rassegnato e per le Istituzioni. Mi piacerebbe che questo tema non fosse sottotraccia nella sensibilità comune. Forse questa città e questa Regione hanno bisogno di qualche segno». Ě questo l’auspicio – che si fa speranza – dell’Arcivescovo in occasione della 43esima Giornata Nazionale per la Vita.

L’omelia dell’Arcivescovo:

1.I nemici della libertà. Ci sono i nemici della libertà. Sono quelli che dicono: “fai quello che vuoi!”, che significa: “Arrangiati!”. Sono quelli che dicono: “vai dove vuoi, ma non venire una casa mia! Mangia quello che vuoi, ma non chiedermi un pane! Stai con chi vuoi, ma non pretendere che di stare con me!”Sono quelli che dicono: “Guai a te, se fai questo e quello! Chi sbaglia paga. Se hai commesso un peccato, non pensare di sfuggire al castigo. Qui le regole sono queste. Se non ti vanno bene, quella è la porta!”.

2.I nemici della libertà e i loro disastri.I nemici della libertà si presentano come i difensori della libertà quando dicono “fai quello che vuoi!” e ritengono che la legge debba essere l’indifferenza e che la condizione di vita della persone debba essere la solitudine.I nemici della libertà si presentano come coloro che hanno paura della libertà (degli altri) e quindi dicono: “Questa è la legge! Qui comando io! La dottrina è chiara: si deve solo applicarla!” e ritengono che la vita sia semplice, come un binario: basta continuare ad andare diritti e non succedono guai. Ma se deragli, peggio per te!I nemici della libertà continuano a produrre guai e disastri.Donne sole sono travolte dai drammi della loro vicenda e sono smarrite: si fanno del male e ne portano le ferite per tutta la vita.Storie complicate generano situazioni complicate, famiglie disfatte, persone disturbate e le istituzioni si trovano travolte dall’enormità dei bisogni, mortificate dalla insufficienza delle risorse.Paesi interi si riconoscono destinate alla desertificazione perché invecchiano, vedono svuotarsi le strutture fatte per i ragazzi e i giovani e vedono affollarsi le strutture fatte per i vecchi e sentono l’angoscia del futuro.

3.Gli amici della libertà. La terra continua a sorridere anche tra le lacrime perché continua a vivere il popolo degli amici della libertà.Gli amici della libertà sono quelli che cercano di non lasciare nessuno da solo.Gli amici della libertà sono quelli che dicono a chi incontrano: “Si, puoi fare questo e quello, puoi fare quello che vuoi. Ma che cosa vuoi? Ascolta il tuo cuore! Ascolta che cosa dice il tuo corpo! Ascolta che cosa dice la promessa che rende desiderabile vivere e dare vita! Che cosa vuoi? Vuoi il bene o il male?”Gli amici della libertà sono quelli che dicono: “Non si può fare tutto, però qualche cosa si può fare.Non si può avere tutto, ma quello che è necessario si può trovare. Nessuno può stare al tuo posto, ma noi possiamo stare al tuo fianco. Non lasciarti travolgere dalla paura: noi possiamo aiutarti”. Gli amici della libertà non sono nemici di nessuno. Non amano condannare, non vogliono punire, non disprezzano, non cercano rivincite, non voglio dimostrare di avere ragione, di aver avuto ragione.Non sono neppure innocui, timidi, insignificanti. Non hanno paura di disturbare, ma anche quando disturbano è per svegliare chi dorme, è per attirare l’attenzione di chi è distratto, è per mostrare la cecità di chi non vuol vedere i disastri e si sente imbarazzato a riconoscere i propri errori.Gli amici della libertà sono convinti che di fronte ai disastri c’è una via promettente: continuare ad amare!

 

Like (0)Condividi su
Categories : Chiesa di Milano | Decanato


No comments yet.

Sorry, the comment form is closed at this time.