LO STATO DELLA CHIESA VALSASSINESE: INTERVISTA AL DECANO DON LUCIO GALBIATI

Scritto il 4 agosto, 2019

Sabato 10 agosto l’Arcivescovo inizierà la visita pastorale nel Decanato di Primaluna in Valsassina, quello prescelto per la Zona III (Lecco). La visita proseguirà poi nei giorni successivi per concludersi domenica 18 agosto. «Alle 17.30 monsignor Delpini è atteso nella parrocchia di Pasturo, dove visiterà e sosterà in preghiera nel cimitero – annuncia il decano don Lucio Galbiati, responsabile della Comunità pastorale Maria Regina dei Monti di Barzio -. Poi in chiesa incontrerà i genitori dell’iniziazione cristiana e infine al cinema di Pasturo si intratterrà con il Consiglio pastorale della nostra Comunità».

Come è organizzato il Decanato?
Si compone di due Comunità pastorali, Maria Regina dei Monti e Madonna della Neve, e di due unità pastorali, Casargo-Margno e Pagnona-Premana. Le attività pastorali, soprattutto nella stagione invernale, si svolgono in modo approfondito nelle singole comunità o nelle unità pastorali, perché le condizioni meteorologiche rendono difficili gli spostamenti. C’è una bella fraternità tra sacerdoti, consacrati e consacrate. Pur essendo parrocchie di piccole dimensioni, quindi con una partecipazione numerica ai sacramenti proporzionalmente ridotta, i preti sono contenti delle loro comunità.

Quali le problematiche?
Viviamo in un contesto ancora permeabile alla tradizione religiosa. Tuttavia anche qui la frequenza ai sacramenti sta calando. Sono assenti soprattutto i quarantenni e, di conseguenza, i loro figli. Anche quelli che partecipano alla vita della comunità non di rado vivono una scissione tra la pratica e il pensiero di Cristo: due mondi diversi. Si avverte un calo di partecipazione alla messa, anche se inferiore a quella che si registra nelle grandi città.

Quali esigenze stanno emergendo?
Poco alla volta si stanno realizzando alcune promettenti esperienze di Comunità educante, con coinvolgimento positivo delle scuole (elementari e medie) e delle associazioni sportive. La Valsassina ha notoriamente una vocazione turistica, ed è un elemento da non trascurare. Concretamente il primo impegno missionario ci pare quello di una rinnovata cura nella celebrazione dell’Eucaristia domenicale. Dobbiamo educarci – noi preti – al pensiero di Cristo per rendere le celebrazioni più coinvolgenti e comunicative della realtà di Gesù. La ricaduta sarà positiva sia per i residenti, sia per quanti vengono qui in vacanza. Il sacramento della Riconciliazione è molto sentito: c’è richiesta di presenza continua in confessionale, principalmente da parte di chi viene da fuori, soprattutto nei mesi estivi. Sono in atto belle collaborazioni nella Pastorale giovanile. Ci sono poi varie esperienze di Pastorale familiare ed è attiva la commissione Caritas.

Quali, invece, i passi da compiere?
Nel solco della Chiesa universale vogliamo fare nostre le indicazioni delle due Esortazioni apostoliche di papa Francesco Evangelii Gaudium e Amoris Laetitia. In particolare vogliamo offrire settimanalmente spazi di ascolto comunitario della Parola di Dio, curare la trasmissione delle fede da persona a persona, con un’attenzione specifica all’ascolto dell’altro e all’amorevolezza dell’incontro. E infine accompagnare le famiglie e renderle sempre più protagoniste dell’evangelizzazione con luoghi di incontro e confronto.

Con quale spirito, allora, attendete la Visita pastorale?
L’abbiamo preparata con vari incontri in cui ogni realtà, a suo modo, ha sottolineato l’arrivo dell’Arcivescovo. Sono state pubblicate riflessioni nei Bollettini parrocchiali. All’inizio c’era il timore che la Visita si sovrapponesse al carico di lavoro turistico, ma poi ci si è resi conto che non ha peso da questo punto di vista, perché gli incontri sono circoscritti e mirati, hanno richiesto pochi preparativi e sono animati da uno stile di vita feriale. La visita coincide con la “Sagra delle Sagre” di Barzio Pasturo (anch’essa in programma dal 10 al 18 agosto, ndr) e questo ovviamente creerà una serie di disagi legati al traffico (soprattutto per i gitanti in arrivo da Milano). D’altra parte per l’Arcivescovo è interessante capire come si muove la valle con turisti e ospiti.

Da Chiesadimilano.it

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