(cliccare per ingrandire) Nella data odierna le chiese d’Oriente e d’Occidente, e in particolare la…
IV dom. di Avvento: la Chiesa celebra la Divina Maternità di Maria
Scritto il 23 dicembre, 2012
Il Titolo di Madre di Dio, fra tutti quelli che vengono attribuiti alla Madonna, è il più Glorioso. Essere la Madre di Dio è per Maria la sua Ragion d’Essere, il motivo di tutti i Suoi Privilegi e delle Sue Grazie. Per noi il Titolo racchiude tutto il Mistero dell’Incarnazione e non ne vediamo altro che più di questo sia Sorgente per Maria di Lodi e per noi di Gioia. Sant’Efrem pensava giustamente che credere e “affermare che la Santissima Vergine Maria è Madre di Dio è dare una Prova Sicura della nostra Fede”. La Chiesa quindi non celebra alcuna Festa della Vergine Maria senza Lodarla per questo Privilegio. E così Saluta la Beata Madre di Dio, nell’Immacolato Concepimento, nella Natività, nell’Assunzione mentre noi nella recita frequentissima dell’Ave Maria facciamo altrettanto.
L’Eresia Nestoriana.
“Theotókos”, Madre di Dio, è il nome con cui nei secoli è stata designata Maria Santissima. Fare la storia del Dogma della Maternità Divina sarebbe fare la Storia di tutto il Cristianesimo, perché il nome era entrato così profondamente nel cuore dei Fedeli che quando, davanti al Vescovo di Costantinopoli, Nestorio, un prete che era suo portavoce, osò affermare che Maria era soltanto Madre di un uomo, perché era impossibile che Dio nascesse da una donna, il popolo protestò scandalizzato. Era allora Vescovo di Alessandria San Cirillo, l’Uomo suscitato da Dio per difendere l’onore della Madre del Suo Figlio. Egli tosto manifestava il suo stupore: “Mi meraviglia che vi siano persone, che pensano che la Santa Vergine non debba essere chiamata Madre di Dio. Se Nostro Signore è Dio, Maria, che lo mise al mondo, non è la Madre di Dio? Ma questa è la Fede che ci hanno trasmesso gli Apostoli, anche se non si sono serviti di questo termine, ed è la Dottrina che abbiamo appresa dai Santi Padri”.
Il Concilio di Efeso.
Nestorio non cambiò pensiero e l’Imperatore convocò un Concilio, che si aprì ad Efeso il 24 Giugno 431 sotto la presidenza di San Cirillo, Legato del Papa Celestino. Erano presenti 200 Vescovi i quali proclamarono che “la Persona di Cristo è Una e Divina e che la Santissima Vergine deve essere riconosciuta e venerata da tutti quale Vera Madre di Dio”. I Cristiani di Efeso intonarono canti di trionfo, illuminarono la città e ricondussero alle loro dimore con fiaccole accese i Vescovi “venuti – gridavano essi – per restituirci la Madre di Dio e ratificare con la loro Santa Autorità ciò che era Scritto in tutti i cuori”. Gli sforzi di Satana avevano raggiunto, come sempre, un risultato solo, cioè quello di preparare un magnifico trionfo alla Madonna e, se vogliamo credere alla tradizione, i Padri del Concilio, per perpetuare il ricordo dell’avvenimento, aggiunsero all’Ave Maria le parole: “Santa Maria, Madre di Dio, Pregate per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte”. Milioni di persone recitano ogni giorno questa preghiera e riconoscono a Maria la Gloria di Madre di Dio, che un eretico aveva preteso negare.
Maria Vera Madre di Dio.
Riconoscere che Maria è Vera Madre di Dio è cosa facile. “Se il Figlio della Santa Vergine è Dio”, scrive Papa Pio XI nell’Enciclica Lux Veritatis, colei che l’ha generato merita di essere chiamata Madre di Dio; se la persona di Gesù Cristo è Una e Divina, tutti, senza dubbio, devono chiamare Maria Madre di Dio e non solamente di Cristo Uomo. Come le altre donne sono chiamate e sono realmente madri, perché hanno formato nel loro seno la nostra sostanza mortale, e non perché abbiano creata l’anima umana, così Maria ha acquistato la Maternità Divina per aver generato l’Unica Persona del Figlio Suo”.
Maria e Gesù.
La Maternità Divina unisce Maria con il Figlio con un legame più forte di quello delle altre madri con i loro figli. Queste non operano da sole la generazione e la Santa Vergine invece ha generato il Figlio, l’Uomo-Dio, con la sua stessa Sostanza e Gesù è premio della Sua Verginità ed appartiene a Maria per la generazione e per la nascita nel tempo, per l’allattamento con il quale lo nutrì, per l’educazione che gli diede, per l’autorità materna esercitata su di Lui.
Maria e il Padre.
La Maternità Divina unisce in modo ineffabile Maria al Padre. Maria infatti ha per figlio il Figlio stesso di Dio, imita e riproduce nel tempo la generazione misteriosa con la quale il Padre generò il Figlio nell’eternità, restando così associata al Padre nella Sua Paternità. “Se il Padre ci manifestò un’affezione così sincera, dandoci Suo Figlio come Maestro e Redentore, diceva Bossuet, l’Amore che aveva per Te, o Maria, gli fece concepire ben altri disegni a Tuo riguardo e ha stabilito che Gesù fosse Tuo come è Suo e, per realizzare con Te una società eterna, volle che Tu fossi la Madre del Suo Unico Figlio e volle essere il Padre del Tuo Figlio” (Discorso sopra la Devozione alla Santa Vergine).
Maria e lo Spirito Santo.
La Maternità Divina unisce Maria allo Spirito Santo, perché per opera dello Spirito Santo ha concepito il Verbo nel Suo Seno. In questo senso Papa Leone XIII chiama Maria Sposa dello Spirito Santo (Enc. Divinum Munus, 9 Maggio 1897) e Maria è dello Spirito Santo il Santuario Privilegiato, per le inaudite meraviglie che ha operate in Lei.
“Se Dio è con tutti i Santi, afferma San Bernardo, è con Maria in Modo tutto speciale, perché tra Dio e Maria l’accordo è così totale che Dio non solo si è unita la Sua Volontà, ma la sua carne e con la Sua sostanza e quella della Vergine ha fatto un Solo Cristo, e Cristo se non deriva come Egli è, né tutto intero da Dio, né tutto intero da Maria, è tuttavia tutto intero Dio e tutto intero di Maria, perché non ci sono due Figli, ma c’è un Solo Figlio, che è Figlio di Dio e della Vergine. L’Angelo dice: “Ti Saluto, o piena di Grazia, il Signore è con Te.” È con Te non solo il Signore Figlio, che rivestisti della Tua Carne, ma il Signore Spirito Santo dal quale concepisti e il Signore Padre, che ha generato Colui che Tu concepisti. È con Te il Padre che fa sì che Suo Figlio sia Tuo Figlio; è con Te il Figlio, che, per realizzare l’Adorabile Mistero, apre il Tuo Seno Miracolosamente e rispetta il sigillo della Tua Verginità; è con Te lo Spirito Santo, che, con il Padre e con il Figlio santifica il Tuo Seno. Sì, il Signore è con Te” (3a Omelia Super Missus Est).
Maria Nostra Madre.
Salutandoti oggi con il bel titolo di Madre di Dio, non dimentichiamo che “avendo dato la Vita al Redentore del genere umano, sei per questo fatto stesso divenuta Madre Nostra Tenerissima e che Cristo ci ha voluti per fratelli. Scegliendoti per Madre del Figlio Suo, Dio ti ha inculcato sentimenti del tutto Materni, che respirano solo Amore e Perdono” (Pio XI Enc. Lux Veritatis).
Dalla Gloria del Cielo ove sei, ricordati di noi, che ti Preghiamo con tanta Gioia e Confidenza. “L’Onnipotente è con Te e Tu sei Onnipotente con Lui, Onnipotente per Lui, Onnipotente dopo di Lui”, come dice San Bonaventura. Tu puoi presentarti a Dio non tanto per pregare quanto per comandare, Tu sai che Dio esaudisce infallibilmente i Tuoi Desideri. Noi siamo, senza dubbio, peccatori, ma Tu sei divenuta Madre di Dio per Causa Nostra e “non si è mai inteso dire che alcuno di quelli che sono ricorsi a Te sia stato abbandonato. Animati da questa confidenza, o Vergine delle Vergini, o Nostra Madre, veniamo a Te gemendo sotto il peso dei nostri falli e ci prostriamo ai Tuoi piedi. Madre del Verbo Incarnato, non disprezzare le nostre Preghiere, degnati di esaudirle” (San Bernardo).
La Festa dell’11 Ottobre.
Il 1931 ricorreva il XV° Centenario del Concilio di Efeso e Papa Pio XI pensò che sarebbe stata “cosa utile e gradita per i Fedeli meditare e riflettere sopra un Dogma così importante” come quello della Maternità Divina e, per lasciare una testimonianza perpetua della sua devozione alla Madonna, scrisse l’Enciclica Lux Veritatis, restaurò la Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma e istituì una Festa Liturgica, che “avrebbe contribuito a sviluppare nel Clero e nei Fedeli la devozione verso la Grande Madre di Dio, presentando alle Famiglie come modelli, Maria e la Sacra Famiglia di Nazareth”, affinché siano sempre più rispettati la Santità del Matrimonio e l’Educazione della Gioventù.
(Da un omelia di Don Prosper Gueranger)
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