Il significato della Settimana Santa

Scritto il 23 marzo, 2024

La Settimana Santa è la settimana nella quale si celebrano gli eventi di Fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, comprendenti in particolare la sua Passione, Morte e Risurrezione. Inizia con la Domenica delle Palme, e culmina nella celebrazione della Pasqua.  I riti della Settimana Santa sono celebrati con solennità e allo stesso modo in tutte le chiese del mondo cristiano.

Domenica delle Palme

La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme, o Domenica di Passione. In essa si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide. Viene letto il racconto della Passione secondo l’Evangelista corrispondente all’Anno Liturgico che si sta vivendo (A, B o C).

Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo

Il Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda. La prima lettura della Messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano in Isaia 42,1-9, 49,1-6, 50,4-11.

Giovedì santo

Durante la mattinata del Giovedì Santo non si celebra l’Eucarestia nelle parrocchie, perché viene celebrata un’unica Messa, detta Messa del Crisma, in ogni Diocesi, in Cattedrale. Tale Messa è presieduta dal Vescovo insieme a tutti i suoi presbiteri e diaconi. In questa Messa vengono consacrati gli Oli santi, e i presbiteri rinnovano le promesse effettuate al momento della loro ordinazione.

Con la Messa nella Cena del Signore, celebrata verso sera, inizia il solenne Triduo Pasquale. Prima dell’inizio vengono spogliati gli altari: essi restano senza ornamenti, i tabernacoli rimangono vuoti e aperti; vengono anche velate le croci, e le campane rimangono silenti.

Il Triduo Pasquale

Giovedì Santo

Il solenne Triduo Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo viene aperto con la Messa nella Cena del Signore, nella quale si ricorda l’Ultima Cena di Gesù, la istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio ministeriale, e si ripete il gesto simbolico della Lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell’Ultima Cena. Al termine l’Eucaristia viene riposta nell’Altare della Reposizione, davanti al quale i fedeli permangono in adorazione.

Venerdì santo

Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù sulla Croce. La Chiesa celebra verso le tre del pomeriggio la solenne celebrazione della Passione, divisa in tre parti:

La Liturgia della Parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore (Is 52,13-53,12), dell’Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della Passione secondo Giovanni.

L’Adorazione della Croce.

La santa Comunione con i presantificati.

Il Venerdì Santo è tradizione effettuare, in molti posti per le strade, il pio esercizio della Via Crucis. Si pratica il digiuno e ci si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla Passione e Morte del Signore.

Sabato Santo

Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l’Eucaristia, e la Comunione ai malati si porta solamente ai malati in punto di morte.

Nella notte si celebra la solenne Veglia Pasquale, che è la celebrazione più importante di tutto l’Anno Liturgico.
In essa: Si celebra la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa.

La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell’Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla Creazione del mondo, passando attraverso la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, fino alla promessa della Nuova Alleanza. L’Epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli Angeli alle Pie donne la mattina di Pasqua.

Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al Sacramento.

La Liturgia Eucaristica si svolge come in tutte le Messe.

Domenica di Resurrezione

La Domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della Veglia Pasquale.

Tale domenica è ampliata nell’Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall’antichità Domenica in Albis, che Giovanni Paolo II ha voluto dedicare alla celebrazione della Divina Misericordia.

Espressioni extra liturgiche

Ai riti previsti dalla liturgia si accompagnano quelli che nel corso dei secoli la pietà del popolo cristiano ha adottato per rievocare i momenti più significativi della Passione di Cristo. Per la sincerità di tali espressioni religiose la Chiesa approva e consente lo svolgimento di questi pii esercizi, in quanto contribuiscono a rinsaldare e tramandare la Fede cristiana.

In tutto il mondo cattolico, la tradizione popolare della Settimana Santa è ricchissima di canti, poemi, raffigurazioni e rievocazioni sceniche della Passione di Gesù, che spesso affondano le loro radici fin nei primi secoli del Cristianesimo.

La letteratura italiana è ricca di opere, scritte in prosa e soprattutto in poesia, di autori noti ed anonimi, ispirate ai racconti della Passione, dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme, alla morte in croce, alla sepoltura e alla Resurrezione dai morti (vedi ad esempio il celebre Stabat Mater, o anche alcune Laudi di Jacopone da Todi, risalenti al XIII secolo). Le vicende umane e divine di Cristo, rievocate nella Settimana Santa, hanno ispirato l’opera non solo di numerosi scrittori e poeti, di ogni parte del mondo, ma anche di musicisti, pittori, scultori, architetti, artisti in genere.

Tradizioni popolari

In Italia numerosissime e spesso particolarmente suggestive sono le rappresentazioni della Settimana Santa, diffuse praticamente in ogni regione, nelle quali si mescolano gli elementi più strettamente religiosi a componenti in varia misura folklorisitiche.

da Cathopedia

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