DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 5ª DOMENICA DI AVVENTO

Scritto il 10 dicembre, 2022

Il Vangelo di oggi ci parla di Giovanni Battista come l’’ultimo dei profeti che ci conduce a Gesù. Nella corso della storia Dio, mediante i profeti e da ultimo Giovanni Battista, ha preso per mano l’umanità insegnandogli come vivere mediante la Legge (v. i Comandamenti). Ma ora il tempo della Legge come maestra è terminato, non perché la Legge non ha più valore, ma perché ora è scritta nel cuore dei discepoli di Gesù. Potremmo dire che Giovanni personifica la Legge di Dio scritta sulle tavole di pietra o sui rotoli custoditi nel tempio, mentre Gesù personifica la Legge scritta nei nostri cuori.

Gesù ci richiama spesso a questa Legge scritta nel nostro cuore.

Ci basti ricordare le parole del padre al figlio che non voleva fare festa per il ritorno del fratello: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo”: a chi è figlio e si sente davvero tale, serve una legge per sapere come deve vivere?

Nella nostra esperienza personale possiamo pensare al cammino che normalmente abbiamo fatto con l’insegnamento di genitori ed educatori: quando siamo passati da regole che ci erano state insegnate al momento in cui finalmente le abbiamo comprese e sono uscite da noi come esigenza del nostro cuore.

Il Vangelo di oggi ci suggerisce proprio questa parola come il momento di passaggio da Giovanni Battista a Gesù: “tu sei mio figlio!”.

Nel Vangelo abbiamo sentito che verità e grazia vengono da Gesù: la verità e la grazia più grandi per noi sono quella di sapere e di essere figli di un Dio che ci è Padre.

Come in Gesù noi riconosciamo il segno più grande e vero dell’amore del Padre per noi, così per la nostra accoglienza di Gesù, che ci vuole come fratelli, il Padre può accoglierci come suoi figli.

Veramente Gesù è il crocevia tra il Padre e noi; diceva S.Ambrogio: “Cristo è tutto per noi”.

Il Vangelo di oggi si conclude con una affermazione straordinaria: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”.

Chissà come Giovanni deve aver sentito Gesù parlare del Padre o pregarlo per esserne a tal punto affascinato da scrivere nel suo Vangelo queste parole o dal chiedere con gli altri apostoli: “Mostraci il Padre e ci basta”.

La fede è al tempo stesso una cosa semplicissima e ardua: semplicissima per i piccoli secondo il Vangelo e ardua per i grandi secondo il mondo.

Ci aiuti Gesù a essere piccoli come i bambini, per mettere la nostra mano nella sua e lasciarci aiutare da Lui a vedere con i suoi occhi, a credere con la sua fede, a pregare come pregava Lui.

Don Gabriele
Vicario parrocchiale

 

 

 

 

 

Like (0)Condividi su
Categories : Commento al Vangelo della Domenica | Prima pagina


No comments yet.

Sorry, the comment form is closed at this time.