L’elogio della rettitudine di Gesù e del suo essere libero da ogni condizionamento, serve a…
DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELL’8ª DOMENICA DOPO PENTECOSTE
Scritto il 25 luglio, 2020
La Liturgia di oggi ci presenta le chiamate di Samuele, di Paolo e dei primi apostoli. Ma a muovere tutto c’è sempre l’amore di Dio che vuole chiamare tutti a partecipare al suo Regno. Nel Vangelo, Gesù rivolge questa chiamata ai primi apostoli prendendo spunto dal loro lavoro di pescatori: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”.
Come non c’è pesce che voglia entrare nella rete del pescatore, questa immagine sembra suggerire che anche l’uomo non sia lui a voler entrare nel Regno di Dio: a noi basta il regno di questo mondo: un po’ di affetti, di salute, accettiamo il lavoro e la fatica per quel tanto che sono necessari a sostenerci e a non annoiarci, ecc.
Invece Dio ci cerca per il suo Regno: per catturarci o per salvarci?
Lasciamo che ciascuno risponda a questa domanda in base alla propria esperienza personale: se l’accoglienza di Gesù, della sua Parola, la vita nella Chiesa, siano per lui causa di limitazione o di vera libertà.
All’origine dell’essere apostoli non sta dunque la volontà degli uomini, ma la chiamata del Signore.
Dirà Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”.
Oggi ci troviamo davanti a delle chiamate specifiche di Gesù, ma altre pagine del Vangelo ci dicono come in modi diversi Gesù chiami ognuno di noi a seguirlo per portare a tutti la sua Parola ed invitare tutti ad entrare nel suo Regno.
Non sono pescatori di uomini tanti papà e mamme verso i loro figli, tanti insegnanti con i loro alunni, tante persone verso altre in qualche modo smarrite?
Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, cosa avranno visto in Gesù per seguirlo così prontamente
Quasi certamente avevano già sentito parlare di lui e forse lo avevano già conosciuto e ascoltato.
Ma ora, davanti a quella chiamata, pur non sapendo cosa li aspetta, lasciano tutto e lo seguono.
Non fanno calcoli: sono affascinati dalla sua Parola e dalla sua persona.
E’ l’esperienza della bellezza di Lui e del suo Vangelo che darebbe anche a noi, ciascuno nella propria famiglia, luogo di lavoro, relazione con gli altri, il coraggio di essere annunciatori di un Padre che ci ama e che invita tutti alla vita di comunione e di amore del suo Regno.
Don Gabriele vicario parrocchiale
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