In oratorio 2021/2022 diciamo AMA. QUESTA SÌ CHE È VITA!

Scritto il 2 agosto, 2021

Che cos’altro dire se non quello che conta di più? Riprendiamo le attività dell’anno oratoriano con lo slancio di un nuovo inizio e torniamo all’essenziale della nostra fede, comunicando la bellezza di una vita che si spende per amore e dando testimonianza di una comunità dove ci si ama «gli uni gli altri». Dio che è amore lo si conosce così, sperimentando la libertà dell’essere suoi figli, l’unità fra i suoi discepoli, la gioia che si esprime nella festa. AMA. QUESTA SÌ CHE È VITA! L’oratorio vive così un anno di “rinascita”, puntando sulla scoperta di ciò che rende felici e su un’attenzione che coinvolge una fascia d’età specifica: gli adolescenti. Questo anno oratoriano 2021-2022 diventa l’Anno straordinario Adolescenti!

«Ama. Questa sì che è vita!». Che altro dire a bambini e ragazzi, a preadolescenti e adolescenti, perché possano crescere e maturare nella fede e nella vita? «Ama. Questa sì che è vita!» è lo slogan dell’anno oratoriano 2021-2022. Facciamo sintesi di quanto scopriamo nei capitoli dal 13 al 17 del Vangelo secondo Giovanni, in cui ritroviamo Gesù che parla e dice il cuore del suo messaggio, quello che Lui ha messo in pratica per primo dando la vita per i suoi amici.

Accogliamo la sfida di rispondere all’emergenza educativa di questo tempo, puntando sulla forza Vangelo. Le parole di Gesù ci spingono a cambiare, a porci in relazione di amicizia e fraternità, gli uni con gli altri, a vivere reciprocamente il rispetto e l’affetto, uniti nell’amore e nella pace, facendo del servizio lo stile per crescere in oratorio, in famiglia e in ogni ambiente di vita, prendendoci cura gli uni degli altri.

«Ama. Questa sì che è vita!». Nel suo Messaggio per la festa di apertura degli oratori 2021, l’Arcivescovo Mario Delpini ci invita a fare dell’oratorio un “terreno buono” dove imparare a ringraziare per il dono della vita; a fare dell’oratorio un “messaggero” di «messaggi irrinunciabili», in cui si distingue la voce di Gesù dalle altre; a fare dell’oratorio un “cenacolo” (cfr. Assemblea degli oratori 2021) da cui partire per la missione, per andare lontano e «aggiustare il mondo».

In oratorio si impara ad amarci gli uni gli altri, reciprocamente, secondo lo stile di Dio. Ascoltando Gesù, conoscendolo, incontrandolo, vedendolo – «Chi ha visto me, ha visto il Padre» (cfr. Gv 14, 8) – possiamo fare esperienza di una vita piena e felice, perché si rivela in tutta la sua bellezza e perché viene offerta gratuitamente e donata agli altri con amore.

Che grande dono può essere l’oratorio quando rinnova il suo impegno ad essere un “paese” in cui si annuncia il dono della vita, ci si ama reciprocamente e si sperimenta la gioia!

Vedi articolo completo su Chiesadimilano.it

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