Giovedi 4 giugno dalle ore 20:00 celebrazione Decanale del "Corpus Domini" con la messa presieduta…
Tornano le giornate internazionali di studio che l’Associazione Centro Orientamento Educativo – COE dedica ai grandi temi e ai fenomeni spesso epocali che si incrociano intorno alle coste del Mare di Mezzo. La terza edizione di Agorà del Mediterraneo, in programma da venerdì 28 a domenica 30 giugno, accoglierà a Barzio (Lecco), tra il lago e i monti della Valsassina, esperti, giornalisti, attivisti e testimoni.
Non potevamo non partire, quest’anno, da una riflessione sull’avanzata dei sovranismi e dei populismi che dilagano anche in quest’area del mondo. Si comincerà già nella serata di venerdì, con la proiezione del film Une saison en France del pluripremiato regista ciadiano Mahamat-Saleh Haroun, introdotta da Manuela Pursumal: la storia di un uomo il cui progetto di una vita migliore si scontra con la politica delle frontiere chiuse.
Nella mattina di sabato 29 giugno, poi, al centro sarà il difficile equilibrio tra difesa delle identità locali e tentazioni nazionaliste. Dopo la relazione dell’europarlamentare Brando Benifei, che spazierà dalla questione catalana al modello identitario “per esclusione” dell’Ungheria, ci sarà spazio per la riflessione su due casi scottanti: la giornalista bosniaca Azra Nuhefendić interverrà su “L’islam dei Balcani, un’occasione mancata?”, mentre Davide Romano, della sinagoga Beth Shlomo di Milano, delineerà “l’ombra di un nuovo antisemitismo”.
Il pomeriggio si apre con i panel tematici. Novità di quest’anno, lo sguardo sul Mediterraneo anche dal punto di vista ambientale: Simone Nuglio di Legambiente parlerà con lo scrittore Dino Ticli della minaccia delle microplastiche nel nostro mare. Gli altri due focus saranno su Siria e Afghanistan, nel centenario dell’indipendenza. La giornalista e scrittrice Susan Dabbous dialogherà con Valentina Sala sul suo libro La ragazza di Homs (Castelvecchi), mentre il regista afghano Amin Wahidi, intervistato da Romina Vinci, racconterà la storia del suo popolo perseguitato, quello degli hazara.
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