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“Crescere nella gioia”: La proposta pedagogica di don Francesco Pedretti
Scritto il 10 luglio, 2016

Era il 9 luglio 1999 quando don Francesco Pedretti ha concluso la sua vita terrena qui a Barzio, nella sede del COE che aveva fondato e accompagnato per oltre quattro decenni. Ed è proprio a Barzio che il COE, nel solco pedagogico tracciato da don Francesco, è cresciuto come realtà formativa, generando molteplici attività sia in Italia che in altri Paesi del mondo.
Il COE, rileggendo in questi anni il pensiero di don Francesco, ne ha sentito la ricchezza e l’attualità e si è sentito incoraggiato nel riscoprire l’impegno educativo del suo Fondatore. Ne è nato un testo che offre brani selezionati, rivolto a tutti, anche a chi non si occupa di educazione e di cooperazione, ma che ricerca uno stile di vita per vivere in pienezza la propria esistenza personale, sociale e comunitaria.
Nel ricordo di chi l’ha conosciuto don Francesco era un sacerdote che accostava con gioia e con entusiasmo ogni persona, entrando subito con tutti in una comunicazione profonda e significativa, capace di generare comunione.
Don Francesco si presentava così: disarmato e fiducioso verso tutti, verso il giovane che cercava incerto di scoprire la propria strada così come verso l’uomo affermato e sicuro di sé. Entrava in una relazione educativa; trasformava ogni incontro in un breve tratto di vita condiviso.
Questo suo essere è diventato nel suo pensiero pedagogico un insieme di costanti che l’hanno caratterizzato da sempre: la fiducia nell’uomo e nella storia, la certezza che, nonostante le difficoltà e le negatività del momento, tutto va verso “cieli e terre nuove”, l’attenzione a ciascuno, il riconoscere in ogni persona un fratello da ascoltare e con cui condividere attese e speranze e soprattutto la gioia che deve essere il punto di forza di ogni progetto educativo.
Scriveva nel dicembre del 1998: “Educare è rendere felici. Il Padre ci vuole rendere felici e tutto fa per renderci felici, tutto permette, anche la sofferenza, anche la morte, per renderci felici. Il punto di compimento di tutta la nostra evoluzione, della nostra formazione e crescita è la felicità, la gioia, la partecipazione all’infinita gioia di Dio…. Tutto ci deve portare alla gioia.”
Educare è quindi far crescere nella gioia e l’educatore deve avere la consapevolezza che la possibilità di esperienze educative autentiche nascono e si alimentano nella fiducia e nella gioia che l’educatore porta in sé.
E’ un invito a tutti noi, alla nostra comunità se vuol essere comunità viva che educa e fa crescere i giovani perché una “comunità è viva se è fatta di cuori liberi e generosi, che scoprono in ogni situazione un’occasione per godere insieme, per stupirsi delle meraviglie del Signore, per amare. Solo aprendo il cuore nell’amore si può avere e comunicare la gioia. Una gioia grande e sempre nuova che sboccia dal cuore e si fonda sull’umiltà, sul senso della nostra pochezza. Cristo è gioia di paradiso per te e per tutti.”.
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