LA LECTIO DI DON GRAZIANO: LA NON VIOLENZA ATTIVA DELL’AMORE

Scritto il 6 agosto, 2016

Così come suonano, le parole di Gesù stabilirebbero forse come norma di condotta un vero sentimento d’amore per il nemico? Non si può imporre per legge la simpatia, l’amore e l’affetto spontaneo per il nemico che ci offende, che vuole distruggere il Tempio, che vuole annientare la fede.

Questo andrebbe contro la nostra struttura psichica, sarebbe patologico o inumano. Neanche Gesù lo esige. Però Gesù ci pone il suo esempio e ci comanda un amore effettivo: fare del bene al nemico, pregare per lui, rispettarlo sempre come persona e come fratello, anche lui figlio di Dio che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni.

Gesù esclude ogni violenza e astio, ma non una resistenza pacifica, anche se attiva attraverso l’amore. Gesù stesso l’ha praticata, chiedendo spiegazione dello schiaffo ingiusto davanti al tribunale di Anna. Non si approva qualsiasi silenzio davanti al sopruso e all’ingiustizia. Questo atteggiamento codardo risparmierebbe molti martiri, certo; ma frenerebbe anche il processo di umanizzazione e, in molti casi, ridurrebbe al silenzio i poveri senza voce.

Oggi come ieri, c’è bisogno di testimoni, traboccanti d’amore per i “nemico”, valorosi difensori dei dirtitti umani anche se così facendo perdono la vita.

Perdonare e amare è la grande forza attiva del non violento, l’unica scelta capace di frenare e distruggere la spirale del male e della violenza. L’atteggiamento del cristiano quindi è costituito dalla non violenza come primo passo: non resistete al nemico che vi offende.

E dall’amore attivo come secondo passo: amate i vostri nemici, fate del bene a chi vi odia. Tutto questo richiede carattere, atteggiamento e maturità umana e cristiana, sullo stile di Gesù che morì perdonando e amando.

“O Gesù, ci costa molto fare del bene a chi ci vuole male, perdonare chi ci offende e dimenticare vecchi oltraggi. Tuttavia, tu hai fatto coì, o Gesù. Aiutaci, Signore Gesù, a costruire un mondo nuovo, dove non abbiano l’ultima parola il rancore, l’odio e la vendetta fratricida, ma l’amore e il perdono. Amen.”

Don Graziano vicario parrocchiale

Domenica 7 agosto 2016
Rito Ambrosiano “C”
12^ dopo Pentecoste

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