Fondo Famiglia Lavoro: aumentano le persone in difficoltà, le offerte non bastano

Scritto il 22 luglio, 2014

Le casse del Fondo Famiglia Lavoro sono vuote, nonostante la grande prova di generosità dei milanesi. Il Fondo Famiglia Lavoro dialoga e conosce bene le persone che chiedono aiuto. Il giornale di strada promosso da Caritas Ambrosiana, “Scarp de’ tenis”, è entrato a far parte della rete di partner del Fondo Famiglia Lavoro.

n 18 mesi raccolti 5 milioni di euro, ora la Diocesi lancia una nuova campagna.

Le casse del Fondo Famiglia Lavoro sono vuote, nonostante la grande prova di generosità dei milanesi. Ma la crisi non è finita e le richieste di aiuto sono in aumento. Per questa ragione la Diocesi di Milano ha deciso di rilanciare chiedendo a tutti di collaborare per continuare a sostenere chi perde il lavoro.

È partita una campagna di comunicazione, donata al Fondo Famiglia Lavoro, che si articola in due fasi. La prima è iniziata oggi: 100 poster 6 metri per 3 sono stati affissi a Milano e nell’hinterland; altri 110 maxi cartelli campeggiano lungo le principali strade statali e provinciali che attraversano il territorio della Diocesi. Poi, da settembre altre iniziative, tra le quali anche una mobilitazione capillare delle parrocchie.

L’head line della campagna recita “Un buon investimento ha un nome e una faccia. Milano investe su chi ha perso il lavoro”. L’assunto della campagna è che “solo insieme si esce dalla crisi”, scommettendo proprio sulla voglia di riscatto di “chi ha perso il lavoro ma non ha perso il desiderio di fare”, come si spiega nei manifesti. Il Fondo Famiglia Lavoro dialoga e conosce bene le persone che chiedono aiuto. Il Fondo fa la sua parte avviandole alla formazione. È questo il “buon investimento” che la Diocesi di Milano suggerisce, realizzando la dimensione non solo assistenziale impressa al Fondo dall’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola.

Il Fondo Famiglia Lavoro ha conosciuto due fasi. Nei tre anni della prima fase (23 gennaio 2009 – 31 dicembre 2011) il Fondo Famiglia Lavoro ha raccolto 14 milioni di euro e aiutato 9mila famiglie. Nella seconda fase (gennaio 2013- luglio 2014) ha raccolto oltre 5 milioni di euro, aiutando fino ad oggi 2mila famiglie. A queste risorse vanno poi aggiunte quelle raccolte dai Fondi locali, complessivamente circa un milione e 200 mila euro per altre mille famiglie aiutate.

Se, dunque, si guarda all’afflusso di risorse durante il perdio complessivo di attività del Fondo appare chiaro come la disponibilità dei milanesi a sostenere questa iniziativa ha tenuto nonostante il perdurare della crisi.

Seguono la Fondazione Cariplo (19%), la Diocesi di Milano con i fondi dell’8 per mille (19%) enti e società (16,5%). Il resto viene da altri donatori: offerte personali dei cardinali Scola e Tettamanzi e da altre fondazioni.

Se da un lato la prodigalità dei milanesi non è venuta meno, dall’altro sono continuate a giungere anche le richieste di aiuto. In media sono state circa 170 le domande pervenute al Fondo ogni mese. Il che ha portato il Fondo ad esaurire in poco più di un anno e mezzo le risorse raccolte.

Un approccio, dunque, non più solo assistenziale, come chiesto dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola.

Da gennaio 2013 sono state 2.147 le persone che sono rimaste senza impiego e sono dovute ricorrere alle casse del Fondo Famiglia Lavoro. Chi ha utilizzato il Fondo ha almeno due figli, una media un po’ più alta di quella che si riscontra fra la popolazione italiana.

Ad essere in difficoltà sono in genere persone che hanno lasciato presto la scuola. Il 55% è giunta fino alla licenza media, il 25,7% sino al diploma.

Una situazione difficile di cui non si vede ancora un termine mentre nuove vittime si aggiungono: quasi il 70% degli utenti del Fondo ha perso il lavoro negli ultimi 12 mesi, segno che la crisi non è ancora passata. Nel frattempo, sette lunghi anni di scarsità di lavoro, hanno eroso anche i risparmi. La maggioranza delle persone che ha approfittato del Fondo ha sulle spalle debiti (68%), la maggior parte maturati per la casa.

Il protrarsi della crisi ha reso evidente che non si potevano più aiutare le persone che perdevano il lavoro, offrendo un contributo alle spese per l’affitto o al pagamento delle bollette.

Insieme alla campagna di comunicazione è partito anche un nuovo progetto sociale. Il giornale di strada promosso da Caritas Ambrosiana, “Scarp de’ tenis”, è entrato a far parte della rete di partner del Fondo Famiglia Lavoro. In virtù di questo accordo, le persone che chiedono aiuto al Fondo potranno essere inserite nello staff dello street magazine come venditori, con contratto regolare libero professionale di venditore porta a porta. Ad ognuno di loro sarà assegnato a turno un certo numero parrocchie nelle quali proporre il mensile al termine delle messe. «L’accordo con Scarp de’ tenis è solo un esempio, l’ultimo in ordine di tempo, degli sforzi fatti dai volontari del Fondo Famiglia Lavoro per offrire non solo contributi a fondo perduto ma opportunità di impiego alle persone che chiedono aiuto: occasioni che servono soprattutto a sollecitarle per rimettersi in gioco – spiega Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro –.

Il Fondo Famiglia Lavoro è stato un moltiplicatore di generosità. Sollecitati da questa iniziativa, parroci, associazioni ecclesiali, gruppi hanno dato vita a fondi locali, collaterali al fondo diocesano. Fino ad oggi una prima ricerca ha individuato 74 progetti dei quali 44 avviati o riavviti dopo il rilancio del Fondo Famiglia Lavoro voluto dall’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola. Fino ad oggi i Fondi locali hanno permesso di ridistribuire sul territorio 1.240.416 euro, per un aiuto diretto in altre forme per altre mille famiglie.

Altre 17 iniziative, invece, mutuando le logiche di funzionamento del Fondo Famiglia Lavoro dell’ultimo periodo, finanziano formazione, borse lavoro, tirocini, microcredito. A queste si aggiungono altri dieci progetti che non prevedono la raccolta di fondi a livello locale. I contributi raccolti fra i donatori vengono impiegati per finanziare tirocini, borse lavoro, l’emissione voucher per piccole attività lavorative, micro-crediti per l’avvito di piccole iniziative economiche.

Like (0)Condividi su
Categories : Caritas Primaluna | Chiesa di Milano | Decanato


No comments yet.

Sorry, the comment form is closed at this time.