DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 4ª DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DEL BATTISTA

Scritto il 23 settembre, 2023

Il Vangelo di questa domenica ci riporta al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. In seguito le folle cercano Gesù e quando lo trovano gli chiedono: “Quando sei venuto qua?”; ma Gesù smaschera la ragione vera della loro ricerca: “Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché vi siete saziati”, e li invita a cogliere e a cercare quello di cui quel pane era segno: Lui stesso. Al centro di questa pagina sta la domanda che la folla pone a Gesù: “Cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?”, e Gesù risponde: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in Colui che Egli ha mandato”.

Ci saremmo aspettati di dover fare cose impegnative, l’osservanza dei comandamenti, o altro; Gesù invece chiede soltanto un atto di fede in Lui. Forse pensiamo subito alle cose che abbiamo imparato a catechismo, o al Credo che diciamo nella Messa, ecc.: un credere che è atto di conoscenza, ma limitato a quello.

Ma non è questo il credere che Dio ci domanda e che ci salva: sarebbe solo una fede di idee, non una vita.

Come se in una casa ci fossero le cose necessarie, ma mancasse l’amore; se perfino i gesti di amore fossero fatti senza amore: come tutto sarebbe brutto e vuoto!

Ma se c’è amore tutto cambia: il servizio lo si rende con gioia, la richiesta e l’obbedienza sono fatte con gentilezza,

parole e gesti di ringraziamento sono fatti non solo per buona educazione, ma perché nascono dal cuore.

Così è il modo di credere in Gesù che Dio ci domanda.

Quanto è vera, sincera e piena di speranza la preghiera testamento di un missionario:

“Signore, ti adoro, anche se non so cosa vuol dire.

Ti ringrazio, anche se solo a parole.

Ti chiedo perdono, anche se senza una lacrima.

Ti voglio amare, anche se ne sono assolutamente incapace”.

L’indispensabile è che la fede sia umile e sincera, in nessun modo padrona, serena e a volte perfino gioiosa, meravigliata e riconoscente per l’amore che Dio ha per noi e assolutamente incurante di ciò che noi facciamo per Lui.

Una fede così è sì attraente e bella!

Come una casa si illumina per l’amore che vi regna, così tutta la religione diventa vera, luminosa e bella se animata da una fede così.

Don Gabriele
Vicario parrocchiale

 

 

 

 

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Categories : Commento al Vangelo della Domenica


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