8 settembre/La Chiesa ambrosiana non si tira indietro e vuole bene al Papa – L’Omelia dell’Arcivescovo

Scritto il 8 settembre, 2018

In un Duomo gremito, l’Arcivescovo ha presieduto il Pontificale nella Solennità della Natività della Beata Vergine Maria con il Rito di Ammissione dei Candidati al Diaconato e al Presbiterato, che segna, tradizionalmente, l’avvio dell’Anno Pastorale. Promulgato anche il Decreto di indizione della Visita Pastorale che inizierà il 18 novembre, I domenica dell’avvento ambrosiano.

L’Omelia dell’Arcivescovo:

L’angelo del Signore visita anche la nostra Chiesa, come ha visitato i sogni di Giuseppe figlio di Davide.
L’angelo del Signore visita anche la nostra Chiesa e incoraggia: “Non tirarti indietro!

Non temere! Non ritenere che la missione che ti è affidata sia troppo alta, troppo difficile. Non tirarti indietro. Non temere di essere troppo piccolo, troppo modesto, troppo peccatore per mettere mano all’impresa santa che Dio vuole compiere, chiamando proprio te a farti carico dell’accoglienza di Gesù”.
Ogni annunciazione si accompagna all’incoraggiamento dell’angelo di Dio: “Non temere, non tirarti indietro!”.

La Chiesa di Milano accoglie oggi l’annunciazione dell’angelo di Dio che si avvia un nuovo anno pastorale, che un anno di grazia è inaugurato perché continui il cammino verso il compimento delle promesse di Dio e l’angelo di Dio ripete anche a ciascuno di noi: non tirarti indietro, non temere.
Si rivolge a quelli che come Giuseppe sono laici, desiderosi di formare una famiglia secondo l’intenzione di Dio di dare un futuro alla terra, uomini e donne che si sentono circondati da uno scetticismo sul futuro, da una sorta di rassegnazione alla precarietà dei rapporti, da una inclinazione al sospetto che suggerisce di vivere di esperimenti, piuttosto che di impegni definitivi nelle relazioni affettive, nelle
responsabilità genitoriali. Che cosa dice l’angelo di Dio? Dice ancora: “Non temete!

Non tiratevi indietro! Quello che avviene in voi viene dallo Spirito Santo … lo Spirito che tende alla vita e alla pace. Non tiratevi indietro, voi siete, per grazia, capaci di amare di un amore fedele. Non tiratevi indietro: voi siete, per grazia, capaci di dare la vita e di insegnare che la vita è una vocazione!”.

Si rivolge a tutta la nostra comunità ecclesiale che avvia il nuovo anno pastorale e che deve affrontare non solo la dedizione ordinaria per l’annuncio del vangelo, i percorsi di comunione e la sollecitudine per i fratelli e le sorelle più bisognosi di attenzione e di soccorso, ma deve dare compimento a due eventi sinodali di grande importanza: il “sinodo minore diocesano Chiesa dalle genti” che ci impegna ad avviare
percorsi per costruire la Chiesa di domani, Chiesa che tutti i cattolici devono sentire come la propria Chiesa da qualsiasi parte del mondo siano venuti a Milano e il Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” da cui trarremo spunto per una pastorale giovanile rinnovata. Di fronte a queste sfide potremmo avvertire la complessità dei problemi e l’inadeguatezza delle nostre risorse.

Anche per questo l’angelo che visita la nostra Chiesa e i nostri sogni invita: “Non temete! Non tiratevi
indietro! Non dubitate della presenza dello Spirito che illumina, sostiene, incoraggia. Non tiratevi indietro: non aspettatevi la formula risolutiva, ma il fiducioso, duro, affascinante e talora esasperante lavoro del seminatore che continua ad affidare alla terra principi di vita e paga il prezzo della pazienza e si lascia sostenere più dalla promessa di Dio che dai calcoli e dalle aspettative delle analisi correnti. Non tiratevi indietro: troppe persone hanno bisogno di una Chiesa che sia cattolica e che sia
giovane!”.

Si rivolge a quelli che come questi giovani sono incamminati sulle strade della consacrazione al ministero, al servizio della Chiesa, alla preghiera. Talora avvertono d’essere circondati da una ammirazione sproporzionata che li immagina come uomini eccezionali, come eroi inarrivabili e hanno forse l’impressione di essere dei temerari e degli ingenui. Talora forse avvertono anche di essere circondati da un specie di incomprensione, se non proprio di disprezzo, come se fossero incamminati su una strada improbabile, una sorta di rimedio fantastico all’insostenibilità della vita ordinaria. E
l’angelo di Dio rinnova anche a loro l’invito: “Non temete! Non tiratevi indietro: voi siete fatti per un amore che non è secondo la carne, ma secondo lo Spirito: se Cristo è in voi, lo Spirito è vita per la giustizia”.

Si rivolge a noi, ministri ordinati, diaconi, preti, vescovi che riprendiamo il nostro servizio ordinario alle nostre comunità. Alcuni di noi sono forse scoraggiati dalle fatiche che sembrano inconcludenti, dalle difficoltà dei rapporti, dentro il clero e dentro le comunità, che sembrano insanabili, dalla complessità delle procedure che sono paralizzanti, dal troppo lavoro, dalle troppe pretese. E l’angelo di Dio ripete anche a noi le parole di incoraggiamento: “Non temete! Non tiratevi indietro: noi camminiamo non
secondo la carne, ma secondo lo Spirito.

La carne tende alla morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla pace. L’anno pastorale si avvia con le indicazioni della lettera pastorale che raccomanda di osare il cammino, di vivere la vita come un pellegrinaggio che sperimenta la verità della parola del salmo: cresce lungo il cammino il suo vigore.

Non tiratevi indietro, piuttosto attingete alla forza, al fuoco, alla sorgente d’acqua inesauribile che è lo Spirito di Dio che abita in voi. Non tiratevi indietro: piuttosto pregate e celebrate in modo che la forza di Dio abiti in voi. Non tiratevi indietro: piuttosto aiutatevi a vicenda con umiltà, pazienza e carità!”

Si rivolge anche a me, chiamato a servire questa santa e gloriosa Chiesa di Dio, in questo tempo e in questo luogo. Avverto anch’io, con tutta sincerità, quanto sia inadeguato il mio pensiero, quanto siano limitate le mie forze, quanto siano maldestre alcune mie espressioni e decisioni. Mi rendo conto che sarebbe necessario essere dappertutto, intervenire con tempestività, leggere in profondità le situazioni e le persone e come sia al contrario lento il procedere, timido l’intervento, superficiale la comprensione. Ma l’angelo del Signore forse ripete anche a me: “Non temere, non tirarti indietro. L’opera dello Spirito rende feconda la santa Chiesa di Dio non per le qualità e le intraprendenze dei suoi ministri, ma per la loro docilità all’opera dello Spirito!”.

Si rivolge anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che amano questa
terra, questa Chiesa, questo nostro paese e lo vorrebbero vedere sereno, fiducioso nel
suo futuro, degno della sua storia, coraggioso nel raccogliere le sfide del presente e
lungimirante nell’impresa di rendere più abitabile la terra. Talora sono scoraggiati,
impauriti, complessati, smarriti in un groviglio inestricabile di pensieri, problematiche,
desideri, parole.

Anche a loro l’angelo di Dio rivolge parole di incoraggiamento: “Non temete! Non tiratevi indietro: il Regno di Dio è vicino, il buon seme germoglia e cresce e porta frutto in tempi e modi che non si possono valutare secondo calcoli troppo meschini e troppo materiali. Il Regno di Dio è vicino e voi, voi tutti, ne siete gli operai. Non tiratevi indietro avete tutti una vocazione per edificare la civiltà dell’amore, secondo la profezia di Paolo VI. Non tiratevi indietro!”.

Invochiamo sul nostro cammino la protezione della B.V. Maria: vorremmo imparare a pregare, con la fede e la sapienza con cui pregava la giovane donna di Nazareth in cui lo Spirito Santo ha reso possibile l’impensabile fecondità; vorremmo imparare a essere in cammino come lei, cantando i canti di Sion, mentre ci riconosciamo pellegrini verso il compimento delle promesse di Dio; vorremmo imparare a essere come lei solleciti e attenti verso coloro che vivono con noi, vicino a noi. Maria con la sua docilità ci aiuti ad ascoltare ancora l’angelo di Dio che incoraggia: non temete, non tiratevi indietietro!”.

Natività della Beata Vergine Maria
CELEBRAZIONE EUCARISTICA – OMELIA
Milano, Duomo – 8 settembre 2018.
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