LA LECTIO DI DON GRAZIANO: LA SEDUZIONE DEL CONSUMISMO

Scritto il 23 luglio, 2016

L’insegnamento che intende dare Gesù è l’atteggiamento evangelico davanti ai beni materiali, pochi o molti, che possediamo. Come tutti, desideriamo essere felici, vogliamo vivere bene. Anche Dio vuole che a tutti i suoi figli non manchi il necessario.

Pertanto il benessere non è un’ aspirazione deprecabile, purché non si realizzi a discapito di altri valori superiori: libertà di spirito, apertura e fiducia davanti a Dio dal quale dobbiamo attendere la salvezza, senso di responsabilità sociale, condivisione con chi non ha, rispetto per i diritti degli altri, giustizia sociale, carità e distacco dal superfluo per l’uso e il bene degli altri, specialmente dei più poveri.

Il cuore umano si crea molti idoli. Il denaro è forse il primo ; ma insieme ci sono il dominio ed il potere, il piacere e il sesso, e quell’avarizia insaziabile che è l’ idolatria.

Una società consumistica che privilegia l’ avere sull’essere aliena le persone.

Quasi nessuno si sottrae alla manipolazione da parte della propaganda del benessere che basa la felicità umana sull’opulenza, sul produrre e consumare,sull’avere e spendere.

La società del consumo è una fabbrica di sogni per “ricchi stolti, di fatto o di desiderio, ma impoveriti interiormente, drogati dall’avidità e dall’ ansia di possedere, adoratori sottomessi della tirannica deietà del denaro!

La fabbrica del consumismo aggiunge un’ infinità di bisogni più o meno fittizi e artificiali, senza i quali molti credono erroneamente di non poter raggiungere il livello attuale di felicità.

É l’ idolatria consumistica!

Secondo il metro di valutazione di Gesù, tutti siamo stolti in misura maggiore o minore ogni volta che ci dimentichiamo di Dio e di dividere con gli altri, ogni volta che pensiamo ad accumulare per noi stessi, e non ad essere ricchi davanti a Dio che vuole la fratellanza, la giustizia e la solidarietà fra gli uomini.

Agire in questo modo è confondere l’avere le cose con l’essere delle persone, è sprecare i nostri sforzi e le nostre energie.

Per un momento pensiamo alla finr della nostra vita : che cosa possiamo portarci se non quello che abbiamo investito nell’amore per Dio e per il prossimo?

Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 24 luglio 2016
10^ dopo Pentecoste
Rito Ambrosiano “C”
Lc 18, 24 – 30

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