I settimana di Avvento: La venuta del Signore (Lc 21,5-28)

Scritto il 16 novembre, 2015

“Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, il Signore Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta»” (Lc 21,5)

Tutto il discorso apocalittico di Gesù che ascolteremo questa domenica, e che da inizio al tempo liturgico dell’Avvento, parte da un ascolto. Il tempio di Gerusalemme era qualcosa di grandioso: un orgoglio per i giudei. Non si poteva passare da Gerusalemme senza visitarlo. Eppure al Signore questo non importa: non sta a guardare l’esteriorità delle cose, pur belle che siano. A lui interessa la fiducia che riponiamo in lui. «Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria». Ciò che è grandioso non è tanto un edifico, non sono le pietre e i doni votivi. Ciò che invece è grandioso è il Figlio dell’uomo che viene.

Questo è grandioso. Il tempo di Avvento ci aiuta a tenere vivo in noi questo aspetto della nostra fede che molte volte dimentichiamo. Dobbiamo stare attenti di non lasciarci ingannare da ciò che vediamo, dai segni o dalle persone che ci circondano. E per farlo occorre un ascolto quotidiano della Parola di Dio, la sola che ci può aiutare a non lasciarci ingannare dai tanti messaggi che ascoltiamo e a rimanere con lo sguardo fisso su Gesù, l’autore e il perfezionatore della nostra fede. Vieni, Signore Gesù!, Vieni presto e non tardare! Questa settimana si è concluso il V Convegno Ecclesiale italiano a Firenze. Si è parlato del “nuovo umanesimo”.

Il papa ha richiamato tutti a far riferimento a Cristo, l’uomo nuovo. Sia questo, anche per noi, l’unico riferimento certo per il nostro cammino.

don Marco, parroco della CP Madonna della neve

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