LA TESTIMONIANZA: ”Don Carlo Tenderini sapeva trovare per tutti una sedia”

Scritto il 14 gennaio, 2013

In nottata – 08/01/2013 è scomparso don Carlo Tenderini, già parroco – fra le altre località – anche di Moggio, Taceno e Margno. Avrebbe compiuto ottant’anni nel prossimo mese di maggio. Giovedì mattina a Premana le esequie.

Era nato il 24 maggio del 1933. E’ stato parroco ad Armio (nel varesotto), Moggio, Erba, Taceno e Margno, coadiutore a Civate. Nello specifico sull’Altopiano valsassinese è arrivato alla fine degli anni ’60 del Novecento, permanendovi fino alla metà degli anni ’80, mentre a Margno ha operato nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso. Fino a ieri era ospite della Airoldi e Muzzi a Lecco. Lascia due fratelli e cinque sorelle ancora in vita.

Il ricordo:

“Don Carlo non era di tante parole, ma di parole sempre giuste”. Così, ma non solo, lo ricorda con un racconto emozionato ed emozionante una sua parrocchiana. Corredando di belle immagini “storiche” il testo che ci ha inviato.

Dice Elisa Mauri Polastri da Civate (paese dove don Carlo ha iniziato il suo servizio): “A Premana non si forgiano solo forbici e coltelli,ma si sono forgiate e si forgeranno ancora sante vocazioni sacerdotali e religiose e don Carlo è figlio di questa terra”. E’ una testimonianza davvero interessante, che parte da un breve racconto introduttivo per poi arrivare al “nostro”, il sacerdote don Calto Tenderini scomparso pochi giorni fa e il cui funerale si è tenuto proprio ieri, a Premana suo paese natale.

Un vecchietto che da molto tempo si era allontanato dalla Chiesa, un giorno andò
dal parroco. Sperava di essere aiutato finalmente a risolvere i suoi problemi di fede.
Quando entrò nella canonica, c’era già una persona a parlare con lui. Il sacerdote
intravide il vecchietto in piedi in corridoio, e subito, uscì a portargli una sedia.
Quando l’altro si congedò, il parroco fece entrare il vecchio signore. Conosciuto il
problema, gli parlò a lungo e dopo un fitto dialogo, l’anziano, soddisfatto, disse che
sarebbe tornato alla Chiesa. Il parroco, contento, ma anche un po’ meravigliato, gli
chiese: «Senta, mi dica, di tutto il nostro incontro, qual è l’argomento che più l’ha
convinta a tornare a Dio?». «Il fatto che sia uscito a portarmi una sedia», rispose il
vecchietto.

Mi piace accostare, a questa piccola ma significativa storia di Bruno Ferrero la vita di don Carlo,una vita la sua, nata a Premana, e a Premana non si forgiano solo forbici e coltelli,ma si sono forgiate e si forgeranno ancora sante vocazioni sacerdotali e religiose e don Carlo è figlio di questa terra.
Don Carlo sapeva trovare per tutti una sedia, sapeva trovare per tutti la parola giusta al momento giusto, sapeva leggere in profondità il cuore dell’uomo, e per la nostra comunità lo ha fatto, leggendo il bisogno dei ragazzi dei nostri giovani,,,,cosa non inventava per loro e di cosa sapeva privarsi per loro, sapeva trovare soluzioni per ogni dove e per ogni come. Don Carlo, quando pregava sembrava si trasfigurasse, i suoi scuri e profondi,si chiudevano, nessuno lo distraeva.
Due ricordi mi piace significare, che lo riguardano come coadiutore a civate, l’altro invece parroco a Moggio Ho avuto il privilegio, di ricevere da lui il mio primo perdono di Gesù, e il giorno dopo la gioia della mia prima comunione..son trascorsi un po di anni ma è come se fosse trascorso solo un giorno.

Una mia amica, appena confessata si era accorta di non aver detto un peccato… e allora venne da me angosciata e mi disse visto che devi confessarti…chiedile tu cosa devo fare ..per lei era imbarazzante ritornare in confessionale aveva il timore che la prendessero in giro ed era irriverente parlare con il prete fuori dal confessionale.
Dopo essermi confessata… dissi don Carlo la mia amica dice che ha dimenticato un peccato e non sa se domani potrà fare la prima comunione e non sa cosa fare…. Dille di star tranquilla Gesù lo ha già perdonata.

Ma mai dimenticherò la sera del 14 agosto del 1982..venne di corsa a chiamare me e mia cugina….. sta arrivando il cardinale venite un attimo.. Il Cardinale Carlo Martini arrivò inaspettato quella sera, per poi salire alla culmine di san pietro. Eminenza !Eccelenza! ma si! Signor cardinale sono contento che è venuto a trovarci ora le presento mia mamma e il cardinale prima di andare dalla sua mamma , ci salutò e dopo aver saputo i nomi dei nostri bambini li benedì’

Don Carlo non era di tante parole, ma di parole sempre giuste.

da Valsassinanews.com

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Categories : Decanato


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