DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA SECONDA DOMENICA DI AVVENTO

Scritto il 18 novembre, 2023

In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Vorremmo che ci fosse qualcuno veramente capace di urlare con la sua vita “convertitevi!”. I nostri occhi e il nostro cuore sono troppo pieni di immagini di dolore, di violenza, di ingiustizie, ma anche di tanta superficialità, indifferenza, irresponsabilità. L’umanità non è più umana! Siamo veramente stanchi, troppo provati. Magari ci piacerebbe che aggiungesse qualche bella minaccia per rendere più efficace l’appello alla conversione. “Succederà questo e quello! Sarà presto la fine di questo e quello! Ci penserà il Signore a sistemare tutto! Esiste una giustizia divina e prima o poi….”

Vorremmo qualcuno capace di urlare in faccia a tanti “Razza di vipere! Cambiate vita!”

E se questi appelli alla conversione fossero anche per noi?

Se ci pensiamo bene e abbassiamo tutte le armi di autodifesa che ogni giorno abbracciamo per “stare un po’ meglio”, possiamo riconoscere che ci è difficile ritenerci completamente estranei a tutto il male che ci circonda. Ognuno fa la sua parte. Forse questo riconoscerci coinvolti nel male è un dono perché ci spinge a non puntare il dito verso altri e “sentire” l’invito alla conversione come qualcosa di urgente per noi stessi.

Così ci troviamo a fare i conti con parole di Vangelo che ci ricordano che abbiamo già a che fare con una voce che potrebbe gridare proprio nel deserto del nostro cuore. E arriviamo a chiederci: quale conversione il Signore, attraverso la testimonianza di Giovanni il Battista e di tantissimi altri, mi chiede di provare a realizzare?

È una domanda personale che trova forza nel supporto di tante persone che con la loro vita ci testimoniano un modo di vivere diverso, vero e luminoso. Accanto a loro fiorisce la vita, si respira aria pulita, ci si sente avvolti da serenità e pace, ci si ritrova pieni di energie positive, ci si sente attratti dal bene, dalla giustizia, da valori accattivanti, cresce il desiderio di essere un po’ come loro, si desidera stare con Il Signore e vivere la sua volontà.

Sono persone che sanno che il regno di Dio è vicino. Sanno che Dio ci sta amando.

Ci dicono con la vita: lo vedi, lo senti, lo tocchi, lo respiri?

E ci dicono anche: lo scopri se hai occhi puliti, se ascolti la sua parola, se ti sbilanci verso gli altri e  non ti ripieghi su te stesso, se ti fidi e fai qualche passo sui passi di Gesù, se vivi il suo Vangelo.

E la conversione diventa impegno di ogni attimo che puoi vivere volentieri perché porta alla tua vita e alla vita del mondo veramente qualcosa di nuovo.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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