Con rosario e martello: presentazione del libro di fratel Felice
Mercoledì 21 dicembre 2016, alle ore 20.45, nel Salone Teatro dell’Oratorio di Introbio, è stata presentata la ristampa delle memorie autobiografiche di fratel Felice Tantardini, missionario in Birmania dal 1922 per quasi 70 anni, fino alla morte nel 1991: “IL FABBRO DI DIO”.
All’invito della Parrocchia hanno aderito il nostro decano don Lucio Galbiati, don Marco Gianola, collaboratore dell’Ufficio per le cause dei Santi della Diocesi di Milano, il giornalista e saggista Gerolamo Fazzini, editorialista del quotidiano Avvenire e autore di vari libri, che ha portato anche i saluti del Segretario Generale del PIME, impossibilitato ad intervenire, e il nostro Sindaco Adriano Airoldi.
Impegni per lo più legati al periodo natalizio, la giornata infrasettimanale e la distanza anche notevole per alcuni hanno impedito a numerosi altri invitati di poter partecipare.
Il salone era comunque gremito, soprattutto di Introbiesi. Presenti anche parecchi nipoti e pronipoti.
Prima di passare alla presentazione vera e propria del libro, il nostro parroco don Marco, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, ha passato in rassegna le varie iniziative promosse e realizzate nel 2016 dalla Commissione Fratel Felice, di cui questa pubblicazione rappresenta l’apice: incontro a gennaio con padre Giovanni Musi, nuovo Postulatore Generale del PIME per la causa di canonizzazione; serata a maggio per ricordare i 60 anni dall’unico rientro in Italia nel 1956; mostra di 10 giorni nella chiesina dell’oratorio ad agosto con pannelli tematici, oggetti donati e lettere inviate a parenti e benefattori; un filmato con sue foto e interviste raccolte recentemente. Il tutto per far conoscere meglio la figura di fratel Felice nel 25mo anniversario della morte. Ha concluso poi il suo intervento ringraziando i vari donatori che hanno sostenuto economicamente la parrocchia per questa pubblicazione.
È quindiintervenuto il Sindaco Airoldi, che si è detto orgoglioso di poter annoverare tra i suoi compaesani un uomo così generoso e meritevole.La parola è poi passata al giornalista Fazzini, esperto della missione in Birmania, avendo al suo attivo delle pubblicazioni su altri missionari contemporanei di fratel Felice. In occasione di una visita di qualche anno fa nel paese asiatico per girare un filmato per la beatificazione di padre Clemente Vismara di Agrate Brianza, Fazzini ha avuto modo di toccare con mano la riconoscenza e la devozione dei birmani verso il nostro compaesano, che il Pime – ci ha anticipato Fazzini – ha riconosciuto come la figura più significativa per l’anno del laico-missionario(2017/2018).
Dopodiché si è passati alla presentazione vera e propria del libro. Marco Sampietro, il “motore” di questa pubblicazione assieme alla commissione Fratel Felice, ha spiegato innanzitutto la genesi di questa iniziativa editoriale. In occasione del 25mo anniversario della morte, per meglio diffondere la figura, l’opera e la spiritualità del Servo di Dio fratel Felice Tantardini, è stata data alle stampe questa nuova edizione de “Il fabbro di Dio”, dopo la prima del 1972, andata esaurita in poco tempo, e la seconda del 1994 (a cui però mancava un capitolo) distribuita in allegato alla rivista missionaria “Venga il Tuo regno”, entrambe stampate a cura del PIME di Napoli. Questa nuova edizionenon è semplicemente una ristampa delle precedenti: de “Il fabbro di Dio” sono stati corretti i refusi e sono stati adottati criteri omogenei per la punteggiatura e l’uso di maiuscole e minuscole; sono state inserite ben 16 pagine fotografiche in gran parte inedite. Il volume, come recita il sottotitolo Autobiografia, lettere e testimonianze, comprende – ed è questa un’altra grossa novità – una significativa raccolta di lettere (alla madre e alla sorella Maria, alla figlioccia Maddalena) e testimonianze (don Antonio Meroni, parroco di Introbio dal 1910 al 1931, il beato padre Clemente Vismara, lo scrittore e giornalista italiano Tiziano Terzani ecc.), che permettono di apprezzare le qualità umane e professionali nonché toccare con mano le virtù cristiane e la santità di vita di fratel Felice. Premessa all’autobiografia è la presentazione di padre Giovanni Musi, che ha fatto il punto sul processo di canonizzazione di fratel Felice, seguita da una riflessione di don Marco Gianola.
La presentazione del libro è stata intercalata da letture dalle lettere (con pensieri di fratel Felice sul Natale) e dalle testimonianze nonché dalla proiezione di diapositive e di un breve filmato che ha messo in luce due caratteristiche peculiari di fratel Felice: il suo lavoro da fabbro e la sua felicità che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Al termine della presentazione ha preso la parola don Marco Gianola che si è detto onorato di essere conterraneo di fratel Felice, in quanto originario di Premana, ne ha lodato la laboriosità, l’impegno e la tenacia, come anche ribadito nella sua riflessione che fa parte della prefazione del libro.Dovendosi recare a Roma in gennaio per il suo ministero, si è impegnato ad esaminarne la “Positio”.
E per finire, il decano don Lucioha salutato i presenti e si è detto orgoglioso di avere in Valle un così meritevole missionario (contemporaneo di padre Vismara che ha conosciuto personalmente, e di padre Cesare Colombo di Lecco), di cui intende approfondire la figura e l’opera.
A questo punto, per finire degnamente una bella serata, e per scambiarci gli auguri di Buon Natale, abbiamo usufruito di un ricco rinfresco preparato nel bar dell’oratorio.
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