Meditazioni dell'Arcivescovo Credo – Chiesa di Milano




TETTAMANZI IL RICORDO NELLE VISITE NEL NOSTRO DECANATO – FOTO E VIDEO

Scritto il 8 agosto, 2017

Sono numerose le testimonianze dei valsassinesi a proposito della presenza – costante e affettuosa – nel nostro territorio del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito della Diocesi di Milano scomparso questa mattina dopo lunga malattia, all’età di 83 anni.

Visite ufficiali,  incontri spirituali, benedizioni, messe e sempre una grande umanità, la stessa che lo ha fatto definire popolarmente “l’arcivescovo degli ultimi“.

In questa pagina abbiamo raccolto una minima rassegna con fotografie e video riguardanti solo alcuni dei numerosi passaggi tra Ballabio e la Valsassina di questo personaggio dal grande spessore personale e religioso, arcivescovo in carica per un decennio a Milano subito dopo l’epoca del grande Carlo Maria Martini.

«Moltissimi tra noi hanno nel cuore fatti e momenti in cui han potuto godere dell’intensa umanità del Cardinale Dionigi. Ad essi ritorneremo quasi a preziose reliquie. Di essi parleremo agli adolescenti, ai giovani, a figli e nipoti per aiutarli a crescere» (dall’Omelia del Cardinale Angelo Scola). Sarà fatto! Grazie Dionigi!
Scola: «L’esempio del cardinale Dionigi Tettamanzi ci interroghi sulla qualità della nostra fede» Il cardinale Scola ha presieduto in Duomo le esequie del cardinale Tettamanzi. Migliaia i fedeli presenti al Rito concelebrato da oltre 1000 sacerdoti, 8 Cardinali e 31 Vescovi. «È stato facile voler bene al cardinal Dionigi», ha detto, a conclusione della Celebrazione, l’arcivescovo eletto, monsignor Delpini.

L’omelia del Cardinale

«La morte di questo uomo amabile ed amato, come l’ha definito Papa Francesco nel suo Messaggio, non è una sconfitta della vita. Al contrario, ne è la pienezza. La sua morte è una vittoria. Ce lo conferma la Seconda Lettura, tratta dalla Passione secondo Matteo», sottolinea subito Scola.

Chiaro il riferimento alla Risurrezione, «pieno compimento del nostro destino», approfondito anche attraverso un brano dell’omelia della Pasqua 2011 del cardinale Tettamanzi.

«Moltissimi tra noi – penso anche a me, alla nostra lunga collaborazione ed amicizia – hanno nel cuore fatti e momenti in cui hanno potuto godere dell’intensa umanità del Cardinale Dionigi. Ad essi ritorneremo quasi a preziose reliquie. Di essi parleremo agli adolescenti, ai giovani, a figli e nipoti per aiutarli a crescere. Colpiva in lui il permanente sorriso, espressione di una umanità contagiosa, riverbero della tenerezza di Gesù e di Maria Santissima verso tutti coloro che incontrava e, con eccezionale pazienza, salutava ad uno ad uno. Era inoltre profondamente competente nel campo delle scienze morali e bioetiche, come rivelano le numerose pubblicazioni e, in modo speciale, la collaborazione diretta con San Giovanni Paolo II, con Benedetto XVI e con Papa Francesco», dice subito il successore di Tettamanzi sulla Cattedra di Ambrogio e Carlo.

Video

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Il pensiero va anche alla metropoli: «Il rapporto del Cardinale Dionigi con la società civile ebbe un peso notevole. Si manifestò non solo attraverso un’apertura al confronto sociale a cui va aggiunto quello ecumenico e interreligioso, ma anche attraverso un’attenzione ai problemi della famiglia, delle famiglie ferite, della vita, del lavoro e dell’emarginazione nelle sue tante e dolorose forme. Il Cardinale era guidato da un profondo senso di giustizia che si esprimeva nella promozione e nella difesa dei diritti di tutti e di ciascuno vissuti nel loro legame profondo con i doveri e garantiti da buone leggi. Seppe denunciare senza timidezze, ma sempre in modo costruttivo, i mali delle nostre terre»

Da qui la responsabilità che viene a tutti da una vita tanto generosamente spesa e da un’eredità che la Chiesa ambrosiana saprà mantenere viva trovando forme e modi: «Affidare, come ora stiamo facendo, il Cardinale Dionigi al Padre, non può ridursi ad un gesto di umana gratitudine. Deve scavare in noi in profondità, interrogarci sullo stato della nostra fede e sulla disponibilità a lasciarci prendere a servizio, a spezzare ed offrire tutta la nostra vita come il Cardinale ci ha insegnato fino alla fine, soprattutto negli ultimi mesi della sua malattia, portata in atteggiamento di piena e consapevole offerta».

Le parole dell’Arcivescovo eletto

Infine, è monsignor Delpini che dà voce al sentimento di tutti, nella «gratitudine al popolo immenso di Dio che ha visitato la salma incessantemente in questi giorni, come sospinto da un intimo bisogno di esprimere affetto e di pregare. Mi pare che la ragione che ci accomuna tutti in questo tributo di preghiera e di affetto sia questa: che è stato facile voler bene al cardinal Dionigi. È stato il suo temperamento, il suo modo di fare, la sua saggezza, il suo sorriso, la sua prossimità alla gente comune. Forse il cardinal Dionigi vuol dirci quest’oggi: “Qua voi siete tanti, siete bravi, avete tante qualità, o forse non avete tutte le qualità desiderabili, forse nessuno è perfetto. Però, ecco, una raccomandazione vorrei farvi: cercate di fare in modo che sia facile volervi bene”».

Poco dopo  in forma privata, si è svolta la tumulazione sul lato destro della cattedrale, ai piedi dell’altare Virgo Potens dove è presente anche l’urna del beato cardinale Schuster. Al momento della sepoltura, rigorosamente privato, erano presenti il cardinale Scola (che ha guidato la preghiera), monsignor Delpini, i familiari, i più stretti collaboratori del cardinale Tettamanzi e i Canonici della Cattedrale.

Da Valsassinanews.com, Chiesadimilano.it

Il LIbretto delle Esequie –> libretto_card_tettamanzi_13x20_05_244pagg

Si Ringrazia Valsassinanews.com

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