TANTI ADOLESCENTI VALSASSINESI ALLA NOTTE DEI SANTI A CITYLIFE SI CONFRONTANO CON “SANTI ADOLESCENTI”

Scritto il 1 novembre, 2021

Tanti adolescenti valsassiensi, accompagnati da don Gianmaria Manzotti e dagli educatori, hanno partecipato a Milano nel quartiere CityLife alla Notte dei Santi organizzata dalla Diocesi di Milano. “È stato straordinario innanzitutto incontrare più di 1400 adolescenti che, invece di fare “normalmente” dell’altro, hanno deciso di trascorrere la notte prima di Tutti i Santi, percorrendo un itinerario serio, alla scoperta del senso della santità.” Hanno affermato gli organizzatori.

Attorno al quartiere CityLife di Milano, hanno dato testimonianza di luce. Confrontandosi con i “santi adolescenti” – Carlo Acutis, Chiara Luce Badano, Sandra Sabattini, Matteo Farina, Marco Gallo – gli adolescenti hanno scoperto il segreto di una “vita straordinaria” che consiste nel «rimanere nell’amore», quello donato e ricevuto da Gesù, e nello sforzarsi di essere discepoli del Signore, persone “capaci di amare” e portatori di gioia. Tutta la Chiesa ambrosiana fa il “tifo” per questi ragazzi e ragazze che stanno crescendo nelle nostre comunità: lo dicono la presenza paterna dell’Arcivescovo Mario Delpini e dei quattro Vescovi ausiliari di Milano Franco Agnesi, Paolo Martinelli, Luca Raimondi, Giuseppe Vegezzi e la tenacia di tanti educatori, presbiteri e suore che ieri sera erano accanto agli adolescenti a incoraggiarli nella fede.

Le parole dell’Arcivescovo
«La prima è Kyrie eleison», spiega subito l’Arcivescovo, «che significa: “Tu sei il Signore, Colui che ha e dà la vita”. Per questo la Messa inizia, talvolta, con questa parola greca, perché, qualche volta, non vogliamo rimanere con Gesù e ci sembrano più interessanti i capricci o le cose che fanno tutti. Siamo fragili, perciò ci distacchiamo e, poi, chiediamo cosa abbiamo combinato tutto il giorno. Per questo diciamo il “Kyrie”, per chiedere la pietà, il perdono e la misericordia del Signore».

La seconda parola è “Alleluia”, «cioè lodate il Signore che ha vinto la morte. È il canto della Pasqua». «Se avete letto le storie di questi ragazzi straordinari, avete visto la gioia», sottolinea il Vescovo, rivolgendosi direttamente ai presenti. «La gioia cristiana non è baldoria, ma è qualcosa di profondo: è la gioia che nasce quando il Signore ci chiama amici. Siamo il popolo del Vangelo e della Pasqua che canta l’alleluia»,

La terza è Amen «che significa “sì, eccomi”, come ha detto Maria, e che vuol dire che ci stiamo a fare alleanza con Dio. Io credo che ciascuno di voi sia straordinario, ma per tirare fuori il bene, i talenti che ci sono voi e far sgorgare la gioia, vi consiglio queste tre parole. Dicendole nei prossimi mesi o anni, potrete scoprirvi un itinerario, un cammino per capire come si fa essere cristiani. Bastano queste tre parole che vi consegno stasera».

Poi, fino a mezzanotte, l’alternarsi, sempre nella chiesa di Mater Amabilis dei vescovi, monsignor Giuseppe Vegezzi e monsignor Luca Raimondi, mentre in San Pietro in Sala, a incontrare gli adolescenti, sono stati il vicario generale, monsignor Franco Agnesi e il vescovo, monsignor Paolo Martinelli.

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