MESSA SOLENNE A BARZIO PER SANT’ALESSANDRO CON IL RITO DEL FARO

Scritto il 29 agosto, 2021

Domenica a Barzio si è celebrata la messa solenne in onore di Sant’Alessandro a cui è dedicata la parrocchiale. A celebrare la funzione il parroco don Lucio Galbiati assieme al diacono Fabrizio Valsaecchi. La liturgia si è aperta con il rito del Faro (o Pallone), acceso da don Lucio,  che consiste nella combustione di un globo di bambagia mediante un’asta al cui vertice sono fissate tre candelette. Il Faro è simbolo del sacrificio del martire che ha dato la sua vita per il Signore e di solito è ornato con i simboli del martirio: corona, palma e croce.

Il primo edificio della parrocchiale, sorse in quest’area già nel VII secolo. La facciata, più che dal pronao curvilineo su due colonne, è dominata dalle due ante in bronzo realizzate per il bicentenario manzoniano. Il mosaico soprastante rappresenta il patrono “S. Alessandro martire”; la facciata si conclude a timpano. A sinistra della facciata si trova il campanile, dotato di orologio.

L’interno è a navata unica a croce latina con copertura in volta a botte e cupola all’incrocio dei bracci; alla navata si affiancano quattro cappelle laterali. Le pareti laterali della navata sono decorate dai riquadri dei profeti (Davide, Daniele, Geremia e Mosè) opera di Alessandro Colombo e da nicchie con statue moderne. All’imposta della volta corre il cornicione che riporta iscrizioni latine.

Lungo la parete sinistra una porta, a lato dell’ex battistero, conduce nella cappella invernale che ospita una sezione della quadreria parrocchiale. La prima cappella a destra è dedicata a S. Giuseppe, scavi archeologici hanno individuato sotto questo altare l’abside quadrilatera alto medioevale. La cappella, chiusa da una balaustra in marmo, presenta un’ancona in marmi policromi ed un tabernacolo, anch’esso in marmo, chiuso da antina di legno dorato con intagli. La cappella fronteggiante, dedicata a S. Carlo, fu dipinta a secco nell’Ottocento e presenta un’ancona uguale a quella di S. Giuseppe; anche questa è delimitata da balaustra in marmo. L’altare del Suffragio, secondo di destra, è dominato da tre statue novecentesche: il Sacro Cuore,

Il Gesù Bambino e una Maria Bambina in cera posta in una nicchia appositamente realizzata. Sopra questa una teca ospita le tredici tavoletta ad olio raffiguranti i “Misteri del Rosario”. La cappella del Rosario, secondo di sinistra, presenta pareti laterali, sopra ai due moderni confessionali, dipinte con l’Annunciazione e la Fuga in Egitto. Il tricoro, novecentesco, presenta a destra l’altare dedicato a S. Giovanni Battista e a sinistra quello dedicato al Sacro Cuore. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è affrescato con scene rappresentanti: l’Ultima Cena, il Digiuno di Elia confortato dall’angelo sulla parete sinistra, il Sacrificio di Isacco su quella destra e l’Agnus Dei nella volta. Gli stalli più antichi del coro sono quelli alla destra dell’altare.

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