Meditazioni dell'Arcivescovo Credo – Chiesa di Milano




La tradizione dei sepolcri e il giro delle sette chiese

Scritto il 8 aprile, 2023

Comunemente noto come “sepolcro”,  “l’altare” o “cappella della reposizione” rappresenta il luogo fisico della chiesa allestito al termine della “Missa in Cena Domini” del Giovedì Santo, destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e a conservarle sino al pomeriggio del Venerdì Santo quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione sacramentale.

Il Giovedì santo apre il triduo pasquale

I giorni del triduo sono venerdì santo, sabato santo e la domenica di Pasqua. Il computo avviene secondo l’uso antico, quando il giorno iniziava al tramonto, al brillare delle prime stelle della sera. Pertanto la messa «nella Cena del Signore», che si celebra la sera del giovedì santo, liturgicamente guarda già al giorno seguente: è l’azione liturgica che dà inizio al triduo pasquale.

L’usanza

La pratica di allestire gli altari della reposizione si è affermata in Europa già a partire dall’Età carolingia ed esprime l’idea del lutto e della sepoltura: sebbene i cristiani cattolici adorino il Dio Vivente nell’Eucaristia, non si può negare il passaggio all’Immortalità attraverso una morte cruenta, ed ecco quindi che ricompare l’idea dei sepolcri.

Chi per fede, chi per curiosità, la notte del Giovedì Santo si muove per le vie cittadine in visita agli altari delle chiese, addobbati solennemente.

Tra gli addobbi tipici dei sepolcri, i fiori bianchi, il vino fatto bollire con l’incenso e i semi di grano germogliati al buio che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua Resurrezione. Nell’ altare vengono collocati il tavolo, simbolo del sacrificio, il pane, i 12 piatti degli Apostoli e il tabernacolo dove è collocata l’Eucarestia.

Tutto il resto in Chiesa viene oscurato in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù: le campane tacciono, l’altare più grande è disadorno, il tabernacolo vuoto e aperto, i Crocifissi coperti.

Il giro delle 7 chiese

La tradizione vuole che il fedele entri nelle diverse chiese e reciti in ognuna di esse il Gloria, l’Ave Maria e il Padre nostro, chiedendo benevolenza al Signore e che ne visiti almeno tre e sempre in numero dispari.

Il numero 7 però è un numero altamente sacro che corrisponde per assonanza ai 7 gradi della perfezione, alle 7 sfere celesti, ai 7 rami dell’albero cosmico, ai 7 maggiori pianeti del sistema solare: in sostanza indica il rinnovamento umano e spirituale. In origine, il giro delle sette chiese formalizzava un traguardo: ottenere l’indulgenza plenaria, concessa in occasione del Giubileo.

Si tratta di una delle tradizioni più comuni della Settimana Santa in tutta l’America Latina e anche in Italia grazie a San Filippo Neri. Queste visite e la preghiera in ciascuna di esse simboleggiano l’accompagnamento dei fedeli a Gesù in ciascuno dei suoi viaggi dalla notte in cui fu catturato fino alla sua crocifissione.

Il significato di ciascuna delle 7 rotte:

1. Prima chiesa – La prima chiesa ricorda il viaggio di Gesù dal Cenacolo, dove celebra l’Ultima Cena con i suoi discepoli, al Giardino del Getsemani dove prega e suda sangue.

2. Seconda chiesa – Nella seconda meditazione sul passaggio dal giardino del Getsemani alla casa di Anna, dove fu interrogato da questo e ricevette uno schiaffo.

3. Terza chiesa – Nella terza chiesa, la preghiera si concentra sul viaggio di Gesù nella casa di Caifa, dove ha ricevuto sputi, insulti e sofferto per tutta la notte.

4. Quarta chiesa – Il centro di riflessione per la quarta chiesa è la prima apparizione di Gesù davanti a Pilato, il governatore romano della regione. Lì Gesù fu accusato dagli ebrei che sollevarono false testimonianze contro di lui.

5. Quinta chiesa – Nella quinta chiesa il Signore è accompagnato nella sua apparizione davanti al re Erode, che anche con le sue guardie lo insulta.

6. Sesta chiesa – Nella sesta chiesa si medita sulla seconda apparizione davanti a Pilato e quando Gesù fu coronato di spine e condannato a morte.

7. Settima chiesa – Nell’ultimo tempio ricordiamo il viaggio di Cristo dalla casa di Pilato al monte Calvario portando la croce sulle spalle, la sua morte e il suo passaggio alla tomba, da dove risorge il terzo giorno.

da Si24

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