LA LECTIO DI DON GRAZIANO: LA PAZIENZA DI DIO

Cari amici, ciò che affascina in Dio è la pazienza! Dio non stronca mai, non calca mai la mano, se non per rialzare! Nel silenzio di ogni cuore instancabilmente il Signore mormora per ciascuno una parola: “Coraggio, alzati, riprendi il tuo cammino di vita!”

Quante volte abbiamo peccato, e Lui il Signore instancabilmente ci ha perdonato. E quando noi vogliamo fare a meno di lui, Lui il Signore non vuole fare a meno di noi! E di fronte alla durezza del nostro cuore, il Signore non dice mai: “Arrangiati”. E quando davanti a noi si chiudessero tutte le porte, la Porta che conduce a Dio rimane sempre aperta. E quando tutti ci abbandonassero, il Signore è li con noi! E quando per gli altri siamo diventati inutili, Lui il Signore ci chiede la nostra inutilità, il nostro soffrire, il nostro morire.

L’agire di Dio rispetta sempre la nostra libertà. Il Signore sta al nostro fianco, non come giudice severo, ma come amico e fratello. E quando noi fuggiamo da Lui, Lui ci guarda, ma con occhio da amico, da padre.

Il Signore non si burla di noi, non si stanca mai di noi. E dà tutti i segni della sua Pazienza; certamente l’Eucaristia è il segno più profondo della pazienza e dell’umiltà di Dio. Nell’Eucaristia palpita l’umiltà e la pazienza di Dio: allora noi ci chiediamo: se Dio è così, non dovremmo noi cambiare? Non dovremmo noi essere come Lui? Non dovremmo noi con gli altri essere come come Lui è con noi?

Come a volte noi siamo giudici spietati degli altri! Come a volte noi ci crediamo migliori degli altri; come non siamo pazienti con gli altri, e vediamo sempre la zizzania che c’è negli altri, e non vediamo di buon grado; e come siamo drastici nell’imporre scadenza agli altri, ma Gesù non è così con noi.

Allora chiediamo a Gesù di farci conoscere tutta la pazienza che esercita nei nostri confronti, e allora forse impareremo a guardare al nostro prossimo col suo Cuore!

Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 14 ottobre 2018
Settima domenica dopo il Martirio di San Giovanni il Precursore
Rito Ambrosiano “B”
Vangelo Mt 13, 24 – 43

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