DON STEFANO COMMENTA IL VANGELO DELLA TREDICESIMA DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Scritto il 17 agosto, 2024

Di una parola, soltanto una parola e ci sarà vita. Il centurione conosce il peso e la forza delle parole quando sono vere, sincere, chiare. Lui è capace di onorare parole così. Così le vive con i suoi superiori, così, dice, le vede onorate dai suoi subalterni. Conosce la potenza di vita della Parola. (probabilmente conosce anche la potenza di morte di parole cattive, ambigue, false).

A Lui basta una parola di Gesù perché a una persona cui vuole tanto bene sia donata vita.

Quante volte abbiamo a che fare con le Parole di Gesù. Abbiamo la stessa fede del centurione?

Questo Vangelo è un invito, nella relativa calma del tempo estivo, a riflettere sul nostro rapporto con la Parola di Dio. Comincerei con il provare a osservare come nella concretezza della nostra vita riconosciamo l’esito trasformante dell’accoglienza della parola nel cuore e nella vita. Sono sicuramente accadute cose che non possono essere dipese solamente da quello che noi siamo in grado di fare. Ci siamo affidati a una Parola di Gesù ed è accaduto qualcosa di nuovo, di veramente bello, di inatteso. Abbiamo cercato di mettere in pratica una parola che ci sembrava troppo impegnativa da vivere e ci siamo ritrovati nel cuore tanta gioia, una pace profonda, un entusiasmo che ci ha aperto all’ubbidienza di tante altre Parole di Gesù. Possiamo raccogliere in una preghiera di profonda gratitudine ciò che ha fatto di noi, della nostra sensibilità, dei nostri pensieri e delle scelte in moltissimi campi della nostra vita, la Parola di Gesù.

Poi possiamo dedicarci a cercare di comprendere cosa invece frena in noi l’accoglienza della Parola e l’impegno del metterla in pratica. La frequentiamo troppo poco? Le nostre preghiere sgorgano dall’ascolto della parola? Che cosa temiamo nel farla diventare vita? Quanto pesano in noi le tentazioni dell’avere, del potere e dell’apparire? Forse non siamo così convinti profondamente che chi la pronuncia ci ama follemente…cosa pensiamo di Gesù?

Potremmo iniziare ogni giorno con la preghiera al Signore di dirci una parola capace di salvare la nostra giornata dal non senso rendendola piena di vita, pace e gioia.

Don Stefano Colombo
Casa Paolo VI – Concenedo

 

 

 

 

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