Veglia di preghiera per il lavoro a Lecco. Scola: nulla vada perduto

Scritto il 30 aprile, 2015

Il Card.Scola con il Vicario Rolla – Foto copyright Resegoneonline.it

Si è tenuta nella serata di martedì 28 aprile alle 20.45 a Lecco, presso gli stabilimenti dell’Icam (via Pescatori 53), l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha presieduto la Veglia per il lavoro.

Il momento di preghiera e riflessione organizzato dalla Diocesi di Milano in vista della festa del lavoro quest’anno aveva per titolo “Perché nulla vada perduto” ed è ispirata alla pagina del Vangelo di Giovanni che narra la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

«Alla vigilia di Expo 2015, ci è parso opportuno intrecciare i grandi temi dell’esposizione universale legati all’alimentazione con alcune questioni inerenti il mondo del lavoro – spiega don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale sociale -. Per effetto della mancanza di reddito, dovuta alla crisi economica, il numero delle persone sotto la soglia della povertà è in aumento. Pare che non vi siano risorse per tutti. Eppure proprio l’episodio evangelico mostra come risorse apparentemente limitate possono diventare il volano da cui ripartire per rendere più umana la vita».

Durante la veglia momenti di preghiera si sono alternati a riflessioni e a testimonianze, con il contributo anche del coro San Giorgio di Acquate. Quattro storie del territorio sono state scelte a rappresentare i volti diversi del mondo del lavoro e il modo con cui la solidarietà e la voglia di mettersi in gioco possono ribaltare situazioni negative.

Abdesselam Kharrich, 54 anni, ex proprietario di una macelleria islamica, racconterà come ha ritrovato un lavoro grazie al fondo di solidarietà promosso dalla Caritas di Lecco, dal Comune e la Provincia.

Carlo De Gasperi, 27 anni, spiegherà perché ha lasciato il suo posto come impiegato per gestire l’azienda agricola di famiglia in Valsassina.

Francesco Mazoni, 50 anni, illustrerà i progressi della cooperativa sociale di Cololziocorte che offre lavoro a persone svantaggiate.

Infine la vicenda di Davide Ballerio, un giovane che ha ottenuto la possibilità di farsi valere, grazie ad uno stage offerto da una fondazione locale.

Nella prima parte della Veglia è stata posta la questione della disoccupazione e dell’emergenza alimentare (e non solo) generate dall’assenza di reddito. La seconda parte ha mostrato come le risorse disponibili per la solidarietà possono diventare il volano da cui ripartire per rendere più umana la vita. Nella terza parte, riprendendo il magistero di Papa Francesco che continuamente si oppone a quella che ama definire «la cultura dello scarto», si è riflettuto su come evitare gli “scarti” a proposito di chi viene escluso dal mondo del lavoro e si presenterà una proposta diocesana – in merito al lavoro – «perché nulla vada perduto».

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Categories : Chiesa di Milano | Decanato


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