La comunità educante. Note sulla proposta pastorale del triennio 2011-2014

Scritto il 22 luglio, 2014

Il testo dell’Arcivescovo card. Scola si propone come proseguimento del «cammino di accompagnamento alla vita di fede» iniziato nel 2011.

L’Arcivescovo richiama le precedenti lettere pastorali Il bene della famiglia. Per confermare la nostra fede (2011-2012); Alla scoperta del Dio vicino (2012-2013) e Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano (2013-2014). Intende quindi soffermarsi quest’anno su due temi: la comunità educante e Milano a partire da Expo 2015.

La comunità educante è trattata in riferimento all’Iniziazione cristiana dei ragazzi/e tra i 7 e gli 11 anni, su cui a livello diocesano sono già state fatte delle proposte confluite nelle Linee diocesane. Si stabilisce che la celebrazione dei tre sacramenti successivi al Battesimo (Riconciliazione, Eucaristia e Cresima) avvengano entro l’undicesimo anno di età, con questo ordine.

Il Cardinale sottolinea come il contesto di frammentazione in cui viviamo costituisce una difficoltà nel compito di evangelizzazione. Di questo soffrono anche i ragazzi che «passano ogni giorno dalla famiglia alla scuola, allo sport, alla musica, all’oratorio, al catechismo», senza che si trovi un filo rosso che unifichi la loro giornata.

«Educare – spiega l’Arcivescovo – significa coinvolgere in un rapporto che sappia offrire un criterio vivo per affrontare tutta la realtà….La Chiesa sa che questo criterio unificante è la persona stessa di Gesù. …la proposta educativa consiste dunque nell’offrire un incontro effettivo con Gesù, per imparare a seguirlo».

Ciò richiede «la creazione di comunità educanti» in cui «l’incontro con Gesù venga vissuto e praticato come principio dell’unità dell’io e della realtà». Questa è «espressione della vita concreta di una comunità cristiana» che si manifesta soprattutto la Domenica, il giorno del Signore, e che si regge su quattro pilastri: l’educazione al ”pensiero di Cristo” (1 Cor 2,16); la tensione a condividere con tutti i fratelli la propria esistenza; la memoria eucaristica di Gesù sorgente della vita della comunità; l’apertura verso tutta la famiglia umana.

La “comunità educante” emerge quindi dal vissuto dei ragazzi, cioè da quelle figure educative che sono in rapporto con loro, che li accompagnano nelle varie dimensioni della vita –famiglia, studio, sport, riposo…- a partire dal rapporto vivo e reale con Gesù, “centro affettivo” cioè punto di riferimento stabile per la loro vita.

L’Arcivescovo parla di coinvolgimento comunionale di tutte le figure che vivono un rapporto educativo con i ragazzi, in uno stile di fraternità e di amicizia, da cui i ragazzi apprendano la bellezza dell’appartenenza a Cristo.

Ai membri della comunità educante Scola ricorda che per primi devono vivere la sequela a Cristo come fattore di conversione permanente nella loro vita: essi devono «lasciarsi educare mentre educano», secondo quanto citato al n.18 degli Orientamenti della CEI per l’annuncio della catechesi, in cui si parla di fede testimoniale.

Dopo la citazione di Atti 2, 42-47 in cui c’è l’affascinante descrizione della comunità primitiva, l’Arcivescovo conclude con l’auspicio che il senso di comunione espresso nell’incontro con i 50.000 cresimati a S. Siro sia un metodo educativo stabile. Questo richiede la passione educativa degli adulti.

Il libretto, di sole 33 pagine, è molto utile non solo per chi già lavora negli oratori e nelle scuole, ma per tutti, genitori, nonni, adulti, perché ciascuno deve sentirsi chiamato ad assumere il proprio ruolo di responsabilità in questo compito da cui dipende il futuro della Chiesa e della società in generale.

Angelo Scola “La comunità educante” Centro Ambrosiano euro 0.90

Il testo completo su Incrocinews. http://www.incrocinews.it/chiesa-diocesi/ragazzi-frammentati-br-riscoprire-la-passione-educativa-1.94321

di Gabriella Stucchi da resegoneonline.it

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Categories : Chiesa di Milano | Decanato | Formazione


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