Meditazioni dell'Arcivescovo Credo – Chiesa di Milano




Anno Pastorale 2014-2015 «Salì sul monte»

Scritto il 10 settembre, 2014

Don Maurizio Tremolada presenta ai giovani e ai loro educatori il filo rosso che unificherà le proposte dell’anno pastorale 2014-2015.

Avremo sperimentato, magari proprio durante l’estate, che i sentieri di montagna diventano più stretti e impegnativi man mano che ci si avvicina alla vetta. È stato così anche per Gesù, che lungo il suo cammino ha affrontato le salite di diverse montagne, raggiungendo la vetta dell’amore sulla cima del Calvario.

Nella vita di Gesù i monti sono stati il luogo della sua rivelazione: pensiamo alla trasfigurazione sul Tabor (Lc 9,28-31), alla moltiplicazione dei pani (Gv 6,1-4), alla crocifissione sul Golgota (Lc 23,33); sono stati anche il tempo vissuto nell’intimità con il Padre attraverso la preghiera (Lc 6,12); infine, sono stati il luogo della chiamata e della missione affidata ai suoi (Mc 3,13-19; Mt 28,16-20); e quello dal quale ha ammaestrato le folle (il discorso della Montagna, Mt 5-7).
– Comunità Educanti

In questo anno pastorale, il nostro Arcivescovo, affidandoci la Nota pastorale sulla “Comunità educante, ci invita a fissare lo sguardo sul monte della chiamata: «Raccomandare, all’interno della comunità cristiana, la creazione di comunità educanti significa, in sostanza, assumere lo stesso metodo educativo praticato da Gesù durante la sua vita pubblica nei confronti dei suoi discepoli. Così lo riassume emblematicamente l’evangelista Marco: “Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni. Costituì dunque i Dodici” (Mc 3,13-16). Gesù sceglie e chiama a sé persone che, aderendo liberamente al suo invito, intendono condividere la Sua vita e la Sua missione in uno stile comunitario».

In modo particolare vorremmo trasmettere e affidare ai giovani questo stile comunitario che abbiamo riassunto con le parole: «Salì sul monte». Tale slogan intende richiamare due dimensioni complementari della vita di fede confermate dal cammino diocesano percorso in questi anni: l’invito alla sequela di Cristo, che ci chiama ad un’intensa vita spirituale e alla conseguente “scoperta” del “Dio vicino”; il mandato di Gesù a scendere dal monte, a stare nel “campo” che è il mondo, testimoniando la nostra fede in Lui nei vari ambiti di vita e percorrendo quelle “vie incontro all’umano” che danno concretezza alla “Chiesa in uscita” che sogna Papa Francesco.
– I fondamenti della comunità cristiana

Il metodo educativo di Gesù e queste due dimensioni della vita di fede si vedono incarnati nella prima comunità cristiana, quella apostolica.

Partendo dalla Redditio Symboli, durante i prossimi anni pastorali vorremmo tornare ai fondamentali della vita comunitaria descritti nel libro degli Atti degli Apostoli (cfr. At 2,42-47) e rilanciati dal nostro Arcivescovo nella Nota pastorale sulla Comunità educante: «L’educazione al “pensiero di Cristo” (cfr. 1 Cor 2,16); la tensione a condividere con tutti i fratelli la propria esistenza perché abbiano in comune Cristo stesso; la memoria eucaristica di Gesù quale sorgente inesauribile della vita della comunità, illuminata dalla Parola di Dio; e l’apertura verso tutta la famiglia umana attraverso la comunicazione piena di riconoscenza per il dono gratuitamente incontrato».

Dal confronto con i “4 pilastri” nascono alcune domande di fondo che non vorremmo eludere rilanciando la Pastorale Giovanile: «Come favoriamo il confronto dei giovani con la Parola? Quale esperienza comunitaria vive un giovane oggi? L’appartenenza alla comunità cristiana e la vita sacramentale segnano oggi l’esistenza di un giovane? Come testimoniare la bellezza della fede perché emerga la forza attrattiva di Gesù?».
– La via delle Beatitudini

Una risposta vorremmo cercarla, nei prossimi due anni, lungo la via delle Beatitudini, che Papa Francesco a Rio de Janeiro, durante la XXVIII GMG, ha chiesto ai giovani di rileggere “con tutto il cuore” per farne un concreto programma di vita.

«Salì sul monte» ci richiama infatti alla mente anche il grande discorso della Montagna che delinea lo stile di vita del cristiano e presenta la comunità che vive alla maniera di Gesù.

Vorremmo allora tenere come filo conduttore per il prossimo biennio, che avrà come approdo la GMG di Cracovia nel 2016, le Beatitudini, favorendo così una maggiore unitarietà della proposta pastorale che abbraccerà le varie proposte diocesane (veglie, Esercizi spirituali e incontri di catechesi …) e quelle nelle singole realtà locali (Centri giovanili, oratori, associazioni, movimenti …).
– Accompagnare i giovani

Tutte le iniziative e le proposte che daranno forma a questi contenuti per il prossimo anno pastorale saranno mossi da un desiderio preciso, emerso con forza anche dalla verifica del progetto di Pastorale Giovanile: accompagnare la fede dei giovani.

Le strutture, gli itinerari, le proposte che insieme rilanceremo e attueremo con gli educatori siano animati dal desiderio profondo di far incontrare i 18-19enni e i giovani con il Signore.

Vorremmo ringraziare e affidare con una preghiera speciale chi ancora oggi raccoglie la sfida di educare alla fede e accompagnare nelle scelte vocazionali i giovani. Lo faremo ricordando il venticinquesimo anno di nascita del cammino del Gruppo Samuele, che tanto bene ha fatto alla nostra Diocesi in questi anni, aiutando tanti giovani nel loro discernimento vocazionale.

Ci conceda il Signore di accogliere e favorire la disponibilità di tanti giovani a porsi alla sua sequela.

di don Maurizio Tremolada
Responsabile del Servizio Giovani
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Categories : Chiesa di Milano | Decanato | Formazione | Pastorale Giovanile


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